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Il volontariato toscano, una forza che ha bisogno di cure

Mercoledì 13 ottobre 2021

Un mondo che conta più di 150mila volontari e 1milione e mezzo di utenti. Ma le organizzazioni di volontariato diminuiscono. Si stima il 21% in meno fra quelle che dichiarano di chiudere (13%) e quelle che si trasformano in associazione di promozione sociale (8%)

È un volontariato “reattivo, adattivo, incerto e sospeso”, capace di farsi carico dei bisogni dei più vulnerabili e fronteggiare nuove esigenze nonostante una situazione di instabilità della propria presenza sul territorio anche rispetto al futuro. È quanto emerge dalla rilevazione promossa da Cesvot e pubblicata nel Quaderno “Le organizzazioni di volontariato. Identità, bisogni e caratteristiche strutturali in Toscana” a cura di Irene Psaroudakis e Andrea Salvini dell’Università di Pisa. La ricerca è stata svolta da aprile a novembre 2020 e hanno partecipato 1.313 organizzazioni di volontariato (Odv) toscane, che rappresentano il 39,7% delle circa 3.000 organizzazioni iscritte al registro.

Dall’indagine emerge un volontariato impegnato prevalentemente nei settori di intervento tipici del welfare (65,7% Odv), ai quali segue quello ‘culturale’ (11,7%). Le attività rispecchiano questa fotografia in quanto il 41,4% delle organizzazioni gestiscono servizi di tipo sanitario e socio-sanitario e il 35,4% di tipo sociale.

Gli anziani (23,5%), la collettività in generale (15,4%) e le persone con disabilità (9,6%) sono i principali destinatari delle attività e dei servizi offerti. Complessivamente si rivolgono a circa 1 milione e mezzo di utenti: ciò significa che il volontariato è in grado di progettare, realizzare, gestire servizi rivolti ad un’utenza ampia e diffusa.

Da un punto di vista strutturale, i due terzi ha una dimensione ‘piccola’, con un numero di volontari inferiore a 25; il 16% ha dimensioni ‘medio-grande’, da 26 a 50 volontari; il 28% ha dimensioni ‘grandi’, con oltre 50 volontari. Complessivamente, le 1.313 Odv intervistate dichiarano di poter contare sul contributo di 64.308 volontari e volontarie; attraverso questo dato è possibile costruire una stima approssimativa dei volontari presenti nell’universo delle Odv toscane pari a circa 160mila persone.

Le Odv intervistate possono contare su 2.349 volontari stranieri: ciò significa che queste Odv hanno attuato strategie di inclusione sociale verso coloro che spesso sono destinati ad essere i beneficiari delle attività di aiuto. Attraverso questo dato è possibile stimare approssimativamente un numero di volontari stranieri presenti nell’universo delle Odv toscane intorno a 5.800 persone.

Le organizzazioni intervistate, soprattutto di grandi e medie dimensioni, hanno dichiarato di avere 2.586 lavoratori dipendenti; attraverso questo dato è possibile stimare che siano circa 6mila i dipendenti presenti nelle Odv toscane. 

Cosa emerge dalla ricerca? Il volontariato toscano manifesta un processo di ‘adultizzazione’ e di ‘invecchiamento’ e una tendenza al graduale decremento nel numero di OdV cui corrisponde un più evidente incremento parallelo nel numero di Aps.

“Il processo di diminuzione delle Odv – spiega prof. Andrea Salvini - inizia già diversi anni fa come indicato dalla ricerca anche a fronte di una dinamica di costante specializzazione e professionalizzazione in particolare nelle aree di welfare tradizionale, dinamiche che per le organizzazioni più piccole sono motivo di incertezza e disorientamento. Il processo di ricambio generazionale è lento: sono over 55 il 48% dei volontari. Se i dati mostrano con evidenza la necessità di investire sul versante di una maggiore capacità attrattiva verso i giovani, maggiore attenzione va posta anche alla valorizzazione della componente anziana in termini di orientamento delle competenze e di valorizzazione del loro ruolo nelle attività, per costruire un dialogo intergenerazionale efficace. Questo tipo di volontariato esige una cifra maggiore di solidità delle scelte, di competenze e di risorse personali”.

Infatti, più dei due terzi delle OdV, negli ultimi cinque anni, hanno visto un incremento di volontari di età più avanzata; solo il 2% dei volontari ha meno di 18 anni e il 13,8% ha un’età compresa tra 19 e 29 anni.

“Se le Odv diminuiscono, in parallelo aumentano le Aps aggiunge Salvini -. La ricerca rileva una stima di circa il 21% in meno di Odv dato dall’8% di organizzazioni che si trasformano in Aps e dal 13% che ha dichiarato la pre-chiusura. Quindi circa 600 Odv sono a rischio chiusura o si trasformano in un altro ente. L’indagine dedica attenzione al confronto tra queste due tipologie di ente che indicano anche un differente modo di interpretare il volontariato: le Aps più orizzontali e informali, rivolgono i propri servizi in particolare ad associati, le Odv in virtù dei contesti organizzativi e formalizzati in cui si esprimono, portano benefici a specifiche persone o classi di bisogno. Questo graduale decremento delle Odv non implica una corrispondente diminuzione nel numero dei volontari: negli ultimi 5 anni il 37% delle Odv indica un aumento dei volontari; il 30% una diminuzione e il 33% una sostanziale stabilità.  

È un volontariato che è stato colpito in modo consistente dalla pandemia – spiega Federico Gelli, presidente di Cesvot – ma che ha saputo giocare un ruolo importante nella tenuta delle relazioni sociali, costituendo un mezzo effettivo di resilienza sociale, di fronte al lockdown e al distanziamento sociale. Per garantire la qualità agli interventi, ben l’80% dei bisogni espressi riguardano le risorse economiche, i volontari e la formazione, soprattutto di tipo professionalizzante. Per quanto riguarda i servizi, si chiede a Cesvot di prestare particolare attenzione alle aree della ‘promozione, orientamento e animazione territoriale’ (21,3%), della ‘consulenza’ (20,5%) e della ‘formazione’ (16,7%). Cesvot s’impegnerà a rispondere a questi bisogni attraverso il potenziamento dei propri servizi e la messa a disposizione di risorse aggiuntive derivanti da accordi con Regione Toscana ed alcune Fondazioni bancarie. Rispetto all’esigenza di avere nuove adesioni di volontari, Cesvot lavora intensamente sulla promozione del volontariato attraverso la campagna “Passa all’Azione, diventa volontario” che, in un anno, ha dato eccellenti risultati sia per il numero di persone che hanno fatto richiesta che degli ets che hanno accolto. Sono state, inoltre, potenziate le offerte formative, registrando un incremento del 13% rispetto al primo semestre 2020. Mentre sui bisogni emergenti dagli obblighi normativi, Cesvot ha accolto tutte le richieste di consulenza e accompagnamento in materia di adeguamento statuti”. 

La ricerca sarà presentata venerdì 15 ottobre in occasione del sesto Meeting regionale Cesvot “Insieme per il volontariato toscano”, annuale incontro sulla identità e sulle attività del Centro servizi.

Il Quaderno che raccoglie la ricerca è disponibile in formato pdf, previa registrazione all'area riservata MyCesvot, sul sito di Cesvot a questo link. Nell'area riservata è inoltre possibile richiedere una copia gratuita del volume compilando il modulo online.

Cesvot svolge funzioni di Centro Servizi per il volontariato per il territorio della Toscana. Secondo il Codice del Terzo settore (D.lgs. 117/2017), i Centri di Servizio per il volontariato hanno il ruolo di organizzare, gestire ed erogare servizi di supporto tecnico, formativo ed informativo al fine di promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari negli enti del terzo settore con particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato (art. 63).

Cesvot offre i propri servizi a 8.438 enti di terzo settore iscritti ai registri di cui: 3.294 Odv, 3.111 Aps ,1.459 Anagrafe onlus , 574 Cooperative sociali.
Le cinque province con più enti sono: Firenze, Pisa, Lucca, Arezzo, Pistoia.

Fonte Banca dati Cesvot al 12 ottobre 2021

 

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