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Il volontariato pratese resiste alla crisi: boom di nuove associazioni negli ultimi 10 anni

Sabato 5 marzo 2016

C’è dinamismo nel volontariato pratese. Nonostante la crisi, aumentano le associazioni nate dopo il 2005, che costituiscono il 25% del totale, più o meno la stessa percentuale di tutte quelle nate prima del 1994. Significa che il territorio è fertile e che è ancora possibile fare volontariato, pur di fronte alle difficoltà economiche. E’ una delle considerazioni principali contenuta nella ricerca ‘Oltre la crisi. Identità e bisogni del volontariato in Toscana’, realizzata dal Cesvot e presentata oggi presso la delegazione Cesvot di Prato alla presenza del sociologo Andrea Salvini.

A Prato ci sono 191 associazioni, la quasi totalità delle quali svolge attività rivolte alla popolazione (tutte le grandi). C’è una prevalenza di associazioni di piccole dimensioni (costituiscono il 65% delle nate negli ultimi cinque anni). Il settore prevalente è il sociale, soprattutto tra le associazioni più giovani (di esse, il 40%). C’è una certa uniformità tra le modalità di finanziamento, con una tendenza all’autofinanziamento (soprattutto nelle piccole e medie associazioni). Delle associazioni più anziane, il 44,1% riceve finanziamenti pubblici. Il 65,9% delle associazioni è privo di convenzioni con enti (delle più giovani, l’85% non ne ha attive) e questo è uno dei segni più evidenti della crisi economica e delle sue inevitabili ricadute anche sul volontariato. A mantenere in vita molte associazioni, c’è il fatto che il 74,2% di esse usufruisce di una sede in comodato d’uso.

La crisi socio-economica genera una diffusa preoccupazione rispetto alla diminuzione di fondi (44,8%; delle medie associazioni il 58,1%): minori donazioni da parte dei privati, meno finanziamenti e convenzioni più sporadiche da parte del settore pubblico, e impossibilità di aumentare le quote associative per i soci. Il calo delle adesioni ha riguardato quasi esclusivamente le piccole associazioni.

Con la crisi muta e si accresce l’area dei bisogni. Per migliorare la vita associativa, si chiede di favorire l'accoglienza e il tutoraggio verso i nuovi volontari (32,5%, soprattutto nelle piccole e grandi associazioni), dando ai volontari più riconoscimenti concreti (19%; esigenza percepita in maniera più marcata nelle più giovani). Successivamente, è necessario migliorare le forme di comunicazione interna alle associazioni. Le emergenze si legano alla necessità di risorse: economiche, per migliorare l’offerta di servizi (72,4%), ed umane, per incrementare l’incidenza sul territorio (30,3%). A tal fine, le associazioni riconoscono trasversalmente l’importanza di ottenere una maggior visibilità comunicativa. È interessante notare nella ricerca come il 16,7% delle associazioni chieda di acquisire skills nell’uso dei social media e dei mezzi di informazione (volontariato 2.0).

Se le associazioni pratesi hanno compreso come sia necessario mettere al centro i servizi, e quindi acquisire le competenze e le modalità per garantirli, rispetto al futuro percepiscono ampiamente il declino dei requisiti di gratuità e spontaneità (32,5%), ipotizzando sia una maggiore dipendenza dalle istituzioni pubbliche (18,3%), sia un passaggio a forme organizzative tipiche dell’economica sociale (19%), che si accompagna ad una crescente aziendalizzazione/managerialità del settore (12,7%). Tuttavia, il 16,7% delle associazioni afferma che un modo per affrontare il futuro in maniera proficua è proprio recuperando della tradizionale tendenza etica e politica del volontariato.

"Il volontariato pratese – ha spiegato Cristina Tacconi, presidente della Delegazione Cesvot di Prato - continua a garantire servizi nonostante le difficoltà perché questo è nelle stessa natura del volontariato che non guarda alla mancanza di fondi. Purtroppo queste difficoltà sono oggettive e su Prato il rischio che si vada a compromettere l’esistenza delle piccole associazioni è più che evidente. Queste realtà garantiscono la presenza di una rete capillare di servizi rivolti al cittadino e sempre più punto di riferimento per l’intera comunità. In questo scenario il Cesvot si inserisce giocando un ruolo di aiuto e di sostegno. Nel 2016 partiremo con un bando ad hoc dedicato alla formazione, fondamentale per i volontari e neo volontari che rappresenta uno strumento imprescindibile per opporsi a questa carenza di fondi".

 
La delegazione Cesvot di Prato nei prossimi mesi ha organizzato alcuni incontri con le associazioni del territorio della provincia all'interno dell'iniziativa "Cesvot vicino a te" per comprendere le necessità e i bisogni delle associazioni e mettere a disposizione i propri servizi.
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