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Il terzo settore in Toscana: numeri e tendenze

Sabato 9 febbraio 2019

In Toscana sono oltre 26mila le istituzioni non profit (Istat, 2017), 7.974 quelle iscritte ai registri. In particolare le organizzazioni iscritte al registro regionale del volontariato sono 3.417, al registro della promozione sociale 2.521, al registro delle cooperative sociale 560 e all’anagrafe delle onlus 1.476 (dati Cesvot aggiornati a gennaio 2019). Firenze (2.358 enti, pari al 29,5% del totale), Lucca (911), Pisa (885), Arezzo (778) e Livorno (689) le provincie con il più alto numero di organizzazioni del terzo settore.

Complessivamente nella nostra regione sono attivi 469mila volontari e sono oltre 46mila i dipendenti di enti non profit (Istat, 2017). La Toscana registra una presenza di organizzazioni non profit tra le più alte in Italia (71 ogni 10mila abitanti a fronte del 55,4 nazionale) e una spiccata propensione al volontariato (1.253 volontari ogni 10mila residenti, contro la media nazionale di 911 volontari).

Il tasso di volontariato è pari al 14% (a livello nazionale è 12,6%, Istat 2014), che si articola per l’8,2% in volontariato organizzato (circa 270mila persone) e per il 6,8% in volontariato individuale (222mila persone, da non dimenticare che esiste una quota di persone che svolge attività sia in forma organizzata che individuale).

Questi i numeri del terzo settore in Toscana che, a vario titolo, concorrono a garantire il benessere dei cittadini toscani. Servizi socio-sanitari, tutela dell’ambiente, beni culturali, protezione civile, promozione dei diritti, accoglienza, solidarietà internazionale, i principali ambiti di intervento.

Secondo il primo Rapporto regionale sul Terzo settore (2017) le cooperative sociali toscane sono così suddivise: 50% di tipo A, 40% di tipo B, 10% consorzi e tipo A+B. Le provincie che registrano il più alto numero di cooperative sociali sono nell’ordine: Firenze, Arezzo, Pistoia. Per la promozione sociale, invece, sono Firenze, Pisa e Arezzo. Cultura e sport il principale ambito di intervento delle associazioni di promozione sociale (1.415 associazioni), mentre la gran parte delle associazioni di volontariato opera nel settore sociale e sanitario (3.277).

Alta la percentuale delle organizzazioni che ha rapporti e intese con enti locali e istituzioni pubbliche. Il 49,6% del non profit toscano ha, infatti, avviato patti o intese con le amministrazioni locali, per un totale di 11.850 transazioni. Prima della Toscana, c’è solo la percentuale registrata dall’Emilia-Romagna, pari al 50,43%. Un altro 35% del non profit ha invece convenzioni o contratti con le amministrazioni pubbliche e non soltanto con gli enti locali.

In particolare, secondo gli studi condotti dall’Università di Pisa per conto di Cesvot, le organizzazioni di volontariato toscane che hanno un rapporto organico e convenzionale con enti pubblici sono il 47,4%. Questa la percentuale nel 2015, nel 2004 era pari al 50% e nel 2010 al 39%. Per quasi un terzo (31,6%) quella pubblica è la fonte d’entrata prevalente. Comune e Asl gli enti che registrano più convenzioni con le organizzazioni di volontariato: se nel 1998 erano convenzionate con il Comune il 36,2% delle associazioni, nel 2010 questa percentuale sale al 49,7%, mentre quelle che hanno convenzioni con le Asl passano dal 43,9% nel 1998 al 50,3% nel 2010.

Il primo Rapporto regionale sul Terzo settore evidenzia tre aspetti che caratterizzano il mondo del terzo settore toscano:

  • la frammentazione dei soggetti organizzati e la tendenza a costituire reti di collaborazione e condivisione progettuale;
  • l’aumento del carattere di professionalizzazione dell’azione dei singoli e dei soggetti organizzati, come risposta alla complessità dei bisogni e alle trasformazioni del sistema di welfare;
  • l’ascesa, imponente, del volontariato individuale come alternativa alla partecipazione organizzata.

Focus 1: le associazioni di volontariato

Dalla banca dati Cesvot (gennaio 2019) risultano 3.417 associazioni di volontariato iscritte al registro regionale. Complessivamente si registra un incremento costante delle associazioni di volontariato, quasi del 10% annuo. Nel 2003 erano 2144, nel 2011 hanno raggiunto quota 3209; oggi sono oltre 3400. Firenze (802 associazioni), Lucca (487), Pisa (332), Siena (323) e Livorno (318) le provincie che contano più associazioni.

La maggior parte delle associazioni di volontariato, ben 1694, sono impegnate in ambito sociale e si dedicano in particolare agli anziani, alle famiglie bisognose, ai minori in difficoltà, agli immigrati, alle persone disabili. Complessivamente la percentuale delle associazioni attive nel sistema del welfare toscano è intorno al 74% del totale.

Il 47,4% delle associazioni di volontariato ha convenzioni con gli enti pubblici. Il 51% delle associazioni toscane è di piccole dimensioni (meno di 20 volontari). Il 71,3% dichiara una matrice aconfessionale. Il 48,6% delle associazioni è nata tra i 5 e i 14 anni, il 39% è nata da più di 15 anni e il 12,6% è nata tra 1 e 4 anni.

A partire dal 2011 si registra un aumento consistente di associazioni che si occupano di promozione e tutela dei beni culturali, di ambiente, di promozione dell’intercultura e dei diritti dei migranti, di protezione civile e di volontariato internazionale: attività che risultano più attrattive anche per le giovani generazioni.

I volontari delle associazioni hanno mediamente un’età compresa tra i 30 e i 54 anni, il 52% ha un’occupazione fissa, quasi la metà sono donne (46%), ma a partire dalla metà degli anni ‘90 si registra un aumento delle organizzazioni in cui la componente femminile è prevalente (che costituisce cioè oltre il 50% dei volontari).

La gran parte dei volontari giovani è studente universitario e ha un’età compresa tra 19-24 anni. Anziani e giovani sono presenti soprattutto in associazioni di piccole dimensioni, mentre nelle organizzazioni medie e grandi è più consistente la presenza di volontari con età tra i 35 e i 55 anni.

Focus 2: le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali

In Toscana le associazioni di promozione sociale (Aps) iscritte al registro sono 2.521. Firenze, Pisa e Arezzo le provincie con più organizzazioni. La gran parte delle associazioni di promozione sociale opera in ambito culturale, sportivo, ricreativo (1.501) e in ambito sanitario, sociale e di protezione civile (445).

Le cooperative sociali sono invece 560 e hanno sede soprattutto nelle provincie di Firenze, Arezzo e Pistoia. Cultura/sport, sanità e assistenza sociale/protezione civile il settore di attività più diffuso.

Dai primi risultati di una ricerca in corso, promossa da Cesvot e condotta dall’Università di Pisa, emergono alcune interessanti caratteristiche e tendenze delle associazioni di promozione sociale in Toscana:

  1. sono in grado di coinvolgere una grande quantità di persone nelle proprie attività, realizzando indirettamente obiettivi legati alla partecipazione, alla cittadinanza sociale, all’educazione civile e democratica – come nel caso delle associazioni sportive, ricreative, culturali e socio-sanitarie. Dall’altra, sono anche in grado di costruire “nicchie” e aggregazioni di interessi positivi e costruttivi dando risposta ai bisogni espressi dalle persone in base a inclinazioni e progettualità molto specifiche.
  2. Hanno una diffusione capillare e costituiscono un punto di riferimento per i cittadini in tutti i territori, anche quelli più periferici e lontani dalle aree urbane.
  3. Sembrano aver sviluppato solo in parte la consapevolezza di far parte in modo pieno e attivo del Terzo Settore e di costituirne una dimensione essenziale. Ciò alimenta una sorta di “individualismo organizzativo” che genera un “senso di distacco” rispetto ad altri enti del terzo settore.
  4. Costituiscono un aggregato associativo essenzialmente orientato alla realizzazione di attività e iniziative, per cui l’idea di azione volontaria si declina immediatamente in termini operativi.
  5. L’idea di solidarietà che si sviluppa nelle associazioni di promozione sociale riguarda meno specifiche fasce di popolazione e più la comunità nella sua interezza.

In allegato la scheda dei dati completa con la suddivisione per tipologie, aree geografiche e settori di intervento.

 

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