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Chiusa la Conferenza dei Centri di Servizio per il Volontariato

Lunedì 4 luglio 2016

Si è chiusa domenica 3 luglio a Genova la Conferenza nazionale di Csvnet, il Coordinamento Nazionale che riunisce e rappresenta 68 Centri di Servizio per il Volontariato (Csv) presenti in Italia.

In anteprima ai 250 partecipanti sono stati presentati i dati salienti del Report sulle attività dei Csv relativi al 2015. Il rapporto conferma la presenza di un sistema diffuso in modo capillare e sempre più strategico per lo sviluppo e la promozione del volontariato: oltre 370 sportelli attivi sul territorio nazionale; più di 9 mila organizzazioni di volontariato socie dei Csv; circa 39 mila fra enti e associazioni di volontariato e di terzo settore dai servizi dei Csv nel 2015.

La conferenza, iniziata venerdì 1 luglio, è stata molto partecipata e ricca di momenti di approfondimento e di confronto sui temi che animano la vita del sistema dei Csv.

Riprendendo la discussione della giornata di apertura, a cui hanno partecipato alcuni fra i più importanti rappresentanti delle reti nazionali di terzo settore, il presidente di Csvnet, Stefano Tabò, ha ribadito come sia da considerarsi ormai superato chiedersi se “la rete dei CSV debba avere un ruolo politico-strategico o tecnico-operativo, soprattutto alla luce del riconoscimento e del mandato avuto con la Legge delega n 106/2016. L’opera dei Csv è la somma di queste due sensibilità e direzioni e il lavoro che svolgono deve essere considerato parte integrante delle finalità delle istituzioni pubbliche, delle associazioni di terzo settore e delle stesse fondazioni di origine bancaria”.

"Ora la rete dei Csv - si legge nel comunicato stampa diffuso da Csvnet a conclusione della tre giorni - si trova ad affrontare con urgenza la questione delle risorse per il 2017 e gli anni futuri, con l’apertura a breve di un tavolo di confronto sull’accordo Acri – Volontariato che riguarderà anche le sfide e le opportunità che impone la Legge delega".

Qui la relazione integrale del presidente Tabò.

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