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Migliorare la qualità di vita delle comunità: l'impegno della Croce Verde di Lucca

Nella Carta dei valori dell’organizzazione si legge che per il volontario della Croce Verde aiutare gli altri è un dovere, farlo bene è la priorità.

Nella Carta dei valori dell’organizzazione si legge che per il volontario della Croce Verde aiutare gli altri è un dovere, farlo bene è la priorità. Dal 1893, i volontari della Croce Verde Pubblica assistenza di Lucca si impegnano per migliorare la qualità della vita delle comunità. L’organizzazione è attiva nei settori sanitario, sociale, culturale, sportivo, formativo, della protezione civile e della cooperazione internazionale. La Croce Verde, si legge sempre nella Carta dei valori, è una grande squadra, una famiglia.

Elisa Ricci è volontaria e presidente della Croce Verde di Lucca.

“La Croce Verde di Lucca è un’organizzazione di volontariato con una forte vocazione relazionale. Con il Covid questo aspetto è mancato ed è l’aspetto di cui più abbiamo risentito come volontari.

Le attività svolte durante la pandemia sono state tantissime sia nella prima fase sia nella seconda come la consegna della spesa, dei farmaci, il supporto telefonico psicologico svolto in collaborazione con la Protezione Civile comunale, la consegna delle mascherine, il trasporto in ambulanza e tanto altro”.

Della prima fase, la presidente, ricorda come tutti si diedero da fare con slancio. Fu avviata una campagna di raccolta fondi per acquistare tutti i dispositivi di protezione individuale e le attrezzature necessarie per la sanificazione dei mezzi (poi messe a disposizione anche ad altri enti che impegnavano mezzi di pubblica utilità). Addirittura i volontari, quelli più avanti con gli anni (allontanati dai turni di servizio sulle ambulanze per proteggerne la salute), si sono impegnati anche a confezionare mascherine nel periodo in cui non se ne reperivano sul mercato. 

Insomma fu un momento in cui tutti volevano aiutare.

“Poi all’emergenza sanitaria è subentrata quella sociale. Per i volontari attivarsi per fronteggiarla è diventata attività quotidiana e ininterrotta fino a oggi. Durante il lockdown di marzo e aprile sono stati consegnati pacchi alimentari al domicilio delle famiglie che ne facevano richiesta, poi l’attività è proseguita con modalità ordinarie presso la sede della Croce Verde”.

Dal suo osservatorio Elisa Ricci rileva come il Covid abbia inciso ancor di più sulle famiglie che già vivevano in condizioni di disagio, ma che si barcamenavano tra lavoretti saltuari e mal retribuiti. Con la chiusura in casa, anche quella possibilità veniva preclusa, peggiorandone la situazione.

“Oggi, il quadro è mutato: allo slancio primaverile è seguita una stanchezza fisica ed emotiva. A ciò si aggiunge l’assenza di certezza sul futuro che non aiuta. L’unica consolazione è rappresentata dal fatto che ora ci sono i protocolli. Seguendoli, i volontari sanno che la sicurezza è garantita.

In questo periodo anche l’organizzazione del tradizionale pranzo di Natale per le persone sole o in difficoltà è un problema. Un appuntamento atteso da molti che non sarà possibile fare in presenza, ma al quale nessuno in associazione è disposto a rinunciarvi a cuor leggero”.

Foto di Croce Verde di Lucca

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