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Le sfide del volontariato toscano

width=300Torniamo a casa contenti del bel confronto avuto durante la convention “Volontariato e politiche di welfare in Toscana” organizzata da Cesvot a Montecatini Terme il 23 e 24 settembre scorsi. Hanno partecipato ai lavori quasi 200 persone in rappresentanza delle associazioni di volontariato della Toscana, quelle impegnate nella vita di Cesvot, sia nell’assemblea regionale che nei direttivi delle Delegazioni territoriali.

E con noi sono stati anche studiosi ed amministratori di Regione Toscana, Anci, Upi, Uncem. Abbiamo lavorato su tematiche specifiche e concrete; diritto alla salute, giovani, non autosufficienza, immigrazione: una fotografia dell’esistente ma anche un interessante profilo di proposta e di collaborazione per progettare insieme il futuro delle politiche sociali in un difficile periodo di crisi economica e sociale.

Come ho già avuto modo di dire anche in occasione della conferenza stampa di presentazione pubblica dell’evento ci siamo ritrovati per interrogarci insieme sulle direzioni del cambiamento, sulle ragioni che lo rendono necessario e su quelle che ne ostacolano lo sviluppo.Insieme per portare “sul tavolo” anche il contributo e la proposta del volontariato toscano.

E ciò che è emerso, soprattutto da parte delle associazioni, è una grande ricchezza di proposte oltre che una nuova capacità di lavorare in rete.

Tante esperienze diverse che cercano un progetto comune. C’è ansia per il futuro ma c’è anche tanta voglia di capire i cambiamenti in corso e tanto desiderio di essere ancora incisivi sulla realtà.

E’ per questo che dobbiamo, non solo confrontarci alla pari con le istituzioni, ma anche cercare di superare la frammentarietà che è ancora presente all’interno del Terzo settore. Questo obiettivo, spesso evocato, è una condizione necessaria per fronteggiare la crisi in corso, per ridefinire insieme il concetto di politica, economia, società. Ed anche l’identità ed il ruolo del volontariato.

Come ci ha ricordato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Toscana Salvatore Allocca, che è rimasto con noi per tutto il tempo dei lavori,“in questa crisi complessiva, non solo economica ma soprattutto sociale, e di indebolimento del sistema di welfare, il volontariato può assumere un ruolo fondamentale. Ovviamente non possiamo aspettarci che questa risorsa assolva a compiti che spettano ad altri, attraverso ad esempio la fornitura di servizi a basso costo o gratuiti, ma può essere lo strumento per ricucire e recuperare un tessuto sociale che si sta inesorabilmente deteriorando”.

Ed il Cesvot è il luogo ideale per affrontare queste questioni, è l’ente deputato ad incrociare esperienze reali, competenze ed anche prospettive di lavoro unitarie. E’ questa la sua funzione  politica da non confondere con la rappresentanza politica del volontariato, che è ruolo che non gli appartiene.

Il Cesvot, infatti, non avendo interessi di parte, aiuterà tutto il volontariato toscano a dialogare su linee guida comuni, a cercare punti di convergenza, a costruire un metodo di confronto e di partecipazione, a ridefinire un pensiero unitario e forte sull’attualità e sul futuro di questo Paese.
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