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Non solo numeri

L'altra economia: 4% del Pil, 700mila volontari

Un altro modo di pensare e fare economia guardando a reciprocità, cooperazione, sostenibilità, partecipazione, sviluppo locale, utilità sociale. Quasi il 4% del Pil, 170 mila aziende con 1,4 milioni di occupati (6% totale nazionale) e 700mila volontari per un valore aggiunto di oltre 60 miliardi di euro. E' la fotografia dell’economia solidale in Italia presentata nel primo Rapporto nazionale.

Un’economia ‘del noi’ fatta di commercio equo, agricoltura biologica, finanza etica, turismo responsabile, energie rinnovabili, riuso-riciclo, consumo critico. Il commercio equo e i Gas sono una delle esperienze più note. A fronte di circa 170 operatori, 1300 occupati, più di 800 volontari, il commercio equo e solidale produce un valore pari a 11 milioni di euro, mentre secondo Coldiretti in Italia i Gas-gruppi di acquisto solidale sono 600 ma si stima che i gruppi effettivi siano almeno il doppio. Coinvolgono 22mila famiglie per un totale di 90mila consumatori, soprattutto donne (58%) con istruzione elevata, tra 22 e 44 anni. I Gas toscani sono 84, concentrati nella aree di Pisa e Firenze che da sole coinvolgono almeno 1000 famiglie.

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Comunità sostenibili e libere dalla dipendenza dal petrolio è l’idea alla base del movimento ‘Transizione’, nato in Inghilterra nel 2003. In Toscana è presente in Val Bisenzio e a Lucca, dove ha fondato la C.o.s.a., Comunità organizzata che sostiene l’agricoltura, ovvero un “patto tra un gruppo di piccoli agricoltori biologici locali ed alcuni acquirenti”.

E poi il Movimento per la Decrescita Felice che promuove l’autoproduzione e lo scambio di servizi e le Mag, forse la più antica esperienza di economia solidale. Si tratta di cooperative finanziarie di mutua autogestione che sviluppano interventi di microcredito e finanza etica. La prima nasce a Verona nel 1978.

L’associazione Verso Mag Firenze, attiva anche a Vicchio, Castelfiorentino ed Empoli, organizza il prossimo 17 luglio un incontro sull’uso consapevole del denaro a Montespertoli, nella fattoria La Gigliola, un tempo di proprietà di Don Milani. Mentre a Livorno l’associazione Ecomondo ha organizzato, grazie anche al sostegno di Cesvot, un ciclo di incontri sul "Buen Vivir", idea di "altra economia" nata in Sud America.

Economia senza denaro? Con gli Scec (solidarietà che cammina) è possibile. Si tratta di buoni locali di solidarietà che scambiati volontariamente tra i soci dell’Arcipelago Scec al posto dell’euro danno diritto ad una riduzione del prezzo su prodotti e servizi. In Toscana il circuito Scec è promosso dall’associazione Arcipelago Toscana, con sede a Prato e referenti in quasi tutte le provincie della regione.

Dal 2003 grazie ai Des-Distretti di economia solidale molte di queste idee e pratiche hanno potuto svilupparsi e mettersi in rete. In Toscana i Des sono attivi a Pisa e Siena e altri ne stanno nascendo a Firenze, Arezzo e Massa. A Terra Futura, la Regione Toscana ha annunciato il varo di una legge regionale sull’economia solidale che, a differenza di quelle di Lazio e Umbria, guardi non solo ai Gas ma alle tante esperienze sul territorio e, in particolare, ai Des.

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