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La violenza sulle donne in Toscana, a che punto siamo

Dal 2009 raddoppiato in Toscana il numero di donne che si rivolgono ai centri antiviolenza: oggi sono 3.539. Un terzo ha sporto denuncia

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne condividiamo un approfondimento sui “numeri” della violenza di genere in Italia, con particolare attenzione alla Toscana. I dati indicano una crescita della violenza sulle donne ma la sempre più incisiva presenza di un senso di consapevolezza del reato tra le vittime, segno dell’importanza del lavoro capillare dei centri antiviolenza e delle case rifugio sui territori.

La violenza sulle donne in Toscana

Infografica tratta dall'XI Rapporto sulla Violenza di Genere in Toscana (2019)L’Osservatorio regionale sulla violenza di genere ha presentato oggi l’undicesimo monitoraggio regionale. In Toscana, nel periodo che va dal 2006 al 2018, si contano 113 femminicidi, prima causa di omicidio di donna. I dati degli ultimi mesi mettono in evidenza la crescita del numero di donne che si sono rivolte per la prima volta ad un Centro antiviolenza della Toscana, confermando del resto una tendenza ormai stabile negli ultimi anni: dalle 1.761 donne del primo anno di rilevazione (2009-2010), alle 3.539 del 2018/19. In Toscana ogni giorno dieci donne si rivolgono ad uno dei  Centri antiviolenza regionali, che oggi contano 99 sportelli territoriali. A iniziare un percorso di uscita dalla violenza sono soprattutto donne dai 30 ai 50 anni, con una maggior frequenza delle più giovani tra le donne straniere, che continuano a rappresentare meno del 30% del totale. L’instabilità economica è un elemento altamente frenante per decidere di uscire da una relazione violenta, a prescindere dal livello culturale o dal benessere del nucleo familiare: discriminante è la possibilità di contare su una propria autonomia economica. Circa il 45% di donne italiane e oltre il 65% di quelle straniere non può contare su un’occupazione stabile. Impegnate in un processo di formazione continua all’interno delle 21 Case rifugio toscane sono presenti 251 operatrici, di cui 130 impiegate a titolo volontario.

I dati dei femminicidi in Italia

Il Nord Italia conferma anche nel 2018 la più alta presenza di donne uccise (66, pari al 45% del totale italiano, di cui 56 in famiglia), mentre il 35,2% dei femminicidi si registra al Sud (50 casi, di cui 42 in famiglia) e il 18,3% nelle regioni del Centro (26 casi, di cui 21 in famiglia). A livello regionale, in Lombardia nel 2018 le donne uccise sono 20, in Campania sono 19, in  Piemonte e Lazio rispettivamente13 e 12. I dati del Rapporto Eures 2019 su "Femminicidio e violenza di genere" mostrano una situazione drammatica a livello nazionale: nei primi dieci mesi di quest'anno sono state già 94 in Italia le donne vittime di femminicidio, quasi una ogni tre giorni: sono ben 80 gli omicidi commessi in ambito familiare e affettivo, mentre sono 60 quelli nati all'interno di una relazione di coppia. Nel 2018 il numero di vittime femminili ha raggiunto la quota più alta mai censita in Italia: ben 142 donne vittime di violenza. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner. È nel contesto familiare che si verificano la maggior parte dei femminicidi commessi (+6,3%, da 112 a 119) dove si consuma l'85,1% degli eventi con vittime femminili. Le vittime sono italiane in altissima percentuale (80,2%) e con carnefici italiani nel 74% dei casi, dato confermato anche dal report della Polizia di StatoQuesto non è amore”.

Le risorse ai centri antiviolenza

I centri antiviolenza e le case rifugio sono in estremo affanno perché i fondi statali previsti dalla legge 119/2013 arrivano con estremo ritardo. Ad oggi non è ancora stato emanato il decreto per la ripartizione dei fondi antiviolenza 2019; solo lo 0,39% dei fondi 2018 è stato liquidato dalle Regioni ai centri antiviolenza e alle case rifugio; per i fondi del 2017 la percentuale di risorse erogate ai centri è al 34%, mentre per le annualità 2015-2016, il dato è al 63%. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto di ActionAidTrasparenza e Accountability: Monitoraggio dei fondi statali antiviolenza 2019” con cui l’organizzazione indipendente chiama in causa il governo, le Regioni e gli enti locali perché garantiscano alle donne di vivere una vita senza violenza.

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