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La parola ai volontari, il nuovo video spot di File

Il nostro esperto Bruno Lo Cicero presenta il promo della Fondazione Italiana di Leniterapia che si occupa di fine vita grazie all’attività di oltre 100 volontari

Il nuovo video spot di File - Fondazione Italiana di Leniterapia mostra una serie di elementi positivi (molti) e qualche difetto (veramente pochi), e soprattutto dimostra che per comunicare i propri valori non occorrono strategie particolarmente illuminate o mezzi tecnici troppo impegnativi: bastano le parole.

Si nota subito il campanile del Duomo di Firenze (a segnalare le origini dell’associazione) e lo sguardo per i primi secondi si concentra sullo skyline della città; dopo un po' torna invece sui visi, sui sorrisi, sulla pace interiore che trasmettono le parole di questi volontari, e Firenze resta sullo sfondo, bella ma senza protagonismo.

Credo che questi siano tutti spezzoni tratti da interviste più lunghe, come gli higlights di una partita di calcio, dove il racconto si dipana di voce in voce, a sottolineare i valori dell’azione volontaria prima di tutto per chi la agisce; questa scelta metodologica premia, in termini di spontaneità, rispetto a piccoli pezzetti recitati e freddi.

Trovo anche estremamente intelligente la sottotitolazione, che permette di godere il film anche in contesti di volume-zero (tram , treno, divano di casa etc). I volti non sono artificiosi, le parole sono sentite e molto personali, l’azione volontaria è descritta con emozione e passione.

Un’azione volontaria, è bene ricordarlo, niente affatto semplice: gli oltre 100 volontari di File, infatti, si occupano di fine vita prendendosi cura dei malati terminali e delle loro famiglie.

In certi momenti, però, nel video si rischia una scivolatura troppo accentuata sulla figura del volontario (forse voluta), senza che vi sia una “chiamata” diretta (una frase che dica per esempio “vieni in File”). File viene anzi citata solo nell’ultima parte, in quella che - secondo me - è la frase più pubblicitaria di tutte “in File si entra per caso e si rimane per scelta”.

Fino ad allora non si capisce “chi” sta parlando, e proprio per questo suggerisco un editing mettendo in sovraimpressione, quindi sempre presente, il logo di File e il sito web.

Il film dura 1.45 minuti (sul web è un tempo pari a Via col Vento + Ben Hur): si potrebbero tagliare (e montare) gli spezzoni in forma singola con la stessa “chiusa” sfruttando la cosiddetta meta-lettura (il cervello aggancia contenuti precedenti ai contenuti nuovi con cui viene in contatto, decodificando anche strutture narrative, contesti etc).

Un messaggio così articolato, più leggero/corto/immediato non perde in termini di struttura narrativa, perchè il pubblico è intelligente e ci ascolta se non abusiamo della sua pazienza, se non diamo per scontato che capisca e se - in definitiva - lo accompagniamo a capirci.

Alla prossima… e fate pubblicità.

 

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