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Fra tradizione e innovazione

2011-01Tante le iniziative utili, creative ed etiche che nascono intorno al cibo.
La ristorazione sociale rappresenta un interessante tassello di attività che il volontariato pensa e realizza, una rete tematica alla quale Cesvot vuol rendersi utile anche attivando percorsi di lavoro comune.

Associazioni e fondazioni hanno da tempo intuito che la ristorazione è un settore interessante per l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate; che il cibo, con la sua lavorazione e la sua offerta, è un medium eccezionale per l'inclusione sociale.

Così come lavorare la terra ha un grande potere relazionale e riabilitativo. Parlo di quella che comunemente viene chiamata agricoltura sociale, un'attività ancora poco conosciuta anche se le sue origini sono lontane nel tempo. In Toscana è una realtà importante e abbastanza numerosa, anche per l'impulso dato al settore dai vari Piani regionali di sviluppo rurale e dalla connessione che da anni si stabilisce fra politiche sociali e politiche di sviluppo.

Si stima che vi siano oltre 100 fattorie sociali fra aziende e cooperative agricole e forestali, comunità di persone e comunità terapeutiche, cooperative sociali e associazioni con un interessante numero di persone coinvolte in percorsi di cura, di riabilitazione, di reinserimento, di inclusione lavorativa, ecc.

Al proposito devo ricordare che alla promozione dell'agricoltura sociale è dedicato un disegno di legge depositato al Senato la cui discussione, però, non è ancora iniziata. Il disegno di legge, elaborato con la collaborazione di Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Aiab, Alpa e con la Rete delle Fattorie sociali, prevede questioni molto importanti per lo sviluppo del settore, dalle facilitazioni per l'inserimento dei prodotti in mense scolastiche ed ospedaliere, all'inserimento dei lavoratori fra i soggetti prioritari nelle assegnazioni dei terreni demaniali, di uso civico o confiscati alla mafia.

Tutto questo dimostra quanto le reti di associazioni siano importanti anche per fare lobby, per accedere ai finanziamenti, per condizionare la politica, per promuovere un diverso modello di welfare e, in questo caso, un diverso modello di economia rurale.

Per approfondimenti sull'agricoltura sociale in Toscana vedi: http://sociale.arsia.toscana.it
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