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Crowdfunding e solidarietà in rete: moda o opportunità?

Che il nostro sia il Paese della moda è indubbio, ma è altrettanto vero che sia abile a cavalcare le mode del momento e a farle diventare opportunità di crescita. A ciò, aggiungiamoci la naturale propensione al dono dell’italiano medio e una dose di tipico spirito di solidarietà che ci contraddistingue e che sopravvive nonostante la crisi (ricerca Vita/Contact Lab, 2012).

Misceliamo bene. Quel che otteniamo è un cocktail di ingredienti alla cui base ci sono valori quali fiducia e senso di appartenenza. Ed è questo il motore alla base del fenomeno che prende il nome di crowdfunding le cui 5 semplici regole sono proposte da Alberto Falossi nel Manifesto Kakipal. Ecco cosa si legge:


  1. I tuoi amici sono il tuo capitale

  2. I tuoi amici realizzano i tuoi sogni

  3. Il tuo capitale dipende dal numero di amici

  4. Il tuo capitale dipende della fiducia

  5. Il tuo capitale aumenta col passaparola


  6.  


Questo è il meccanismo virtuoso che alimenta la macchina del crowdfunding, il processo di finanziamento a un progetto, un evento, una causa, attraverso l’intervento del singolo e, in particolare, della sua rete di relazioni. Una sorta di “chiamata alle armi” virtuale le cui dinamiche comportamentali ben si allineano con lo spirito partecipativo e solidaristico che anima l’operato e le azioni del nonprofit. E’ evidente, quindi, che il crowdfunding trovi, nel Terzo Settore e in particolare nelle organizzazioni di volontariato, terreno fertile su cui proliferare.

Chiamarlo “passaparola solidale” forse non rende giustizia ma rende bene l’idea ciò che intendiamo con il termine crowdfunding.

Qualche dato per capire

 


  • STATO DELL’ARTE: adottato in Italia dal 2010, ha raggiunto il suo culmine in quanto varietà di piattaforme in Rete.

  • PROGETTI: in ambito nonprofit, i progetti pubblicati sono i più disparati. A promuoverli sono singoli individui a sostegno di una charity, attraverso quello che prende il nome di personal fundraising, o le organizzazioni stesse con la presentazioni di microprogetti ben definiti.

  • CARATTERISTICHE SEMPRE PRESENTI:

    • entità del progetto

    • traguardo economico

    • scadenza

    • cronologia e importo delle donazioni

    • meccanismi di condivisione sui social network

    • OBIETTIVO MEDIO DI RACCOLTA: tra 2 e 5mila euro. Esistono, tuttavia, progetti anche più ambiziosi. I risultati, e i tempi di raccolta naturalmente, variano al variare della capacità di reclutamento dei promotori e, naturalmente, dall’appetibilità del progetto.

    • DONAZIONE MEDIA: piuttosto alta. Tra 50 e 100 € la donazione media rilevata.

    • COSTI: lo strumento è gratuito nella fruizione ma a fronte di un fee sulla transazione. La percentuale varia da piattaforma a piattaforma.


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Un elenco aggiornato ed esaustivo dell’on line presente ad uso e consumo delle Onp è rintracciabile nella sezione 'Libri&Link' e sul blog di Riccardo Friede, giovane fundraiser e appassionato di crowdfunding. Inutile replicare: vi invito a prenderne visione e a scegliere quello su misura per voi.

Prospettive e opportunità

L’offerta è ricca e molto creativa ma è di gran lunga maggiore rispetto all’effettiva fruizione delle piattaforme e delle opportunità di raccolta che offre. Un aspetto, questo, che va di pari passo con due aspetti correlati: la fiducia sull’uso di mezzi di transazione on line e l’abilità di usare le nuove tecnologie. E un digital divide ancora troppo marcato purtroppo. Allo stato attuale, il Mercato non è ancora maturo ed è tutto in divenire.

Come forma di coinvolgimento, il crowdfunding è uno strumento con canali capaci di intercettare una platea indifferenziata (nuovi prospect) e, per questo, interessante. La differenza la fanno la larga base associativa, la notorietà e la reputazione dell’ente, i progetti appetibili e misurabili e, sopra ogni cosa, l’abilità di reclutamento e di iniziativa del singolo. E, non ultimo naturalmente, il suo attaccamento alla causa.

Un consiglio? Da usare ma pensato in un’ottica integrata e inserito in strategie di lungo periodo.

Elena Zanella è direttore fundraising del Centro Clinico Nemo, consigliere Assif, blogger sociale.
Contatti: elena.zanella(at)centrocliniconemo.it; elenazanella.wordpress.com; @elenazanella

 

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