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Il tema

Comportamenti a rischio e possibili interventi

Ciascuno di noi ha una propria immagine che associa alla parola 'dipendenza': ci possono venire in mente scene del film Trainspotting, qualche passo del libro Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino oppure immagini televisive di marginalità ed esclusione.

Fino a qualche anno fa le 'dipendenze' erano quasi esclusivamente associate all'uso/abuso di sostanze. Oggi il termine è sempre più accompagnato dall'aggettivo 'nuove' per delineare alcuni comportamenti o abitudini, spesso legati a contesti socialmente accettati, dei quali non possiamo fare a meno: lo shopping, il gioco, la navigazione su internet, sono solo alcuni esempi.

Esiste ancora un forte dibattito tra chi sostiene l'origine organica delle dipendenze, sia psicologiche che non, e coloro che invece leggono il coinvolgimento organico come conseguenza del consumo e abuso che proviene piuttosto da fattori psicologici e sociali.

A nostro parere, gli approcci organici risultano riduttivi e non prendono in considerazione l'ampia gamma di comportamenti né i contesti sociali che sottendono a queste sintomatologie. Inoltre, un approccio totalmente concentrato su aspetti organici limiterebbe l'importanza che invece crediamo abbiano tutte le attività di prevenzione, riduzione del danno e promozione della salute portate avanti, spesso con ottimi risultati, da servizi e associazioni.

Proprio perché crediamo che fattori psicologici e sociali abbiano una grandissima importanza nell'evoluzione di sintomatologie legate al tema della dipendenza, pensiamo che sia fondamentale intervenire su questi livelli e diffondere la conoscenza di cosa siano le cosiddette “vecchie” e “nuove” dipendenze. Sappiamo infatti che proprio nella promozione di uno stile di vita più sano e nella prevenzione di comportamenti “a rischio” possiamo puntare per far sì che sempre meno si diffondano le problematiche connesse alla dipendenza.

L'attivazione di reti sociali che coinvolgano volontariato, scuola, servizi, esperti potrà portare risultati significativi sia nell'ambito della prevenzione che della riduzione del danno. In particolare, possono fare molto le associazioni di volontariato perché spesso proprio il volontariato si trova ad operare in contesti di presa in carico di persone che presentano problemi connessi alle nuove dipendenze. Progetti di peer education, interventi di riduzione del danno, ricerche-azioni, gruppi di auto aiuto sia per le singole persone che per le famiglie, sono solo alcune delle importanti attività che già da anni il volontariato porta avanti.

Alcuni contributi sul tema sono stati appena pubblicati da Cesvot nel volume “Le nuove dipendenze. Analisi e pratiche di intervento” (I Quaderni, n. 52), dove abbiamo cercato di riportare, oltre a spaccati di riflessione teorica, anche testimonianze ed esempi di intervento sul territorio.
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