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8 marzo 2020: la storia di Andrea

Autodeterminazione, autonomia, indipendenza. Storie di donne che hanno trasformato la loro vita.

Nosotras è una associazione interculturale di donne italiane e migranti operativa da 22 anni. Spazio di relazione, incontro, accoglienza ed ascolto nelle sue sedi di sportello (Firenze, Empoli, Fucecchio, Scandicci), da Nosotras le donne trovano orientamento ai servizi sul territorio, uno spazio di mutuo aiuto, dove chi già ha avuto bisogno di ricorrere ai servizi dell'associazione si mette a disposizione di altre per sostenerle nella realizzazione del proprio progetto di vita, un cammino di empowerment.

Empowerment è il fulcro dell’attività, che potremmo addirittura definire circolare, dell'associazione che si traduce nel sostegno e ascolto di una donna, nel sostegno alla ricerca alloggiativa, nella promozione delle competenze necessarie per l'inserimento nel mondo del lavoro e orientamento ai servizi del territorio.

Da alcuni anni Nosotras ha stretto convenzioni per l'accoglienza post codice rosa di donne che emergono da percorsi di violenza, sviluppando così protocolli di gestione e accoglienza, stringendo collaborazioni a livello nazionale con le associazione del gruppo Reama (Rete per l'Empowerment e il Mutuo Auto Aiuto), decidendo di aprire, in collaborazione con la Fondazione Pangea, lo sportello Mia Economia per il sostegno a donne in situazione di violenza economica. Lo sportello è operativo su appuntamento, dopo la prima fase di ascolto viene deciso con le operatrici se e come è necessario l'intervento di professioniste per la risoluzione del caso.

Andrea Sofronie incontra Nosotras  in un momento personale difficile.

“Mi sono trasferita in Italia 14 anni fa, ho sempre lavorato e vissuto con i miei due figli che oggi hanno 20 e 10 anni. Qualche anno fa a causa di uno sfratto abbiamo rischiato di rimanere per strada e ho avuto paura prima di tutto per i miei figli. Grazie alla collaborazione tra servizio sociale e associazione Nosotras ho avuto modo di essere accolta potendo così rimanere insieme ai miei figli. Nella casa vivevano altre donne, con bambini, e io riuscivo a continuare a lavorare. Con le altre condividevamo tutto nello spazio della casa e siamo state bene insieme. Non è scontato trovare uno spazio così, perché ognuna ha la sua storia, i suoi traumi, la convivenza non è sempre semplice. Io con le altre mi sono trovata bene nella condivisione della quotidianità e oggi siamo ancora tutte in contatto. Ho dovuto ammettere a me stessa che in quel momento della vita da sola non ce l’avrei fatta e non mi sono arresa. Alle altre donne vorrei dire che a volte i problemi ci sormontano e pensiamo di abbandonarci, dobbiamo invece sempre mantenere la determinazione di andare avanti” conclude Andrea.

*Foto in alto dell'associazione Nosotras

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