Chi può essere considerata persona svantaggiata? Quale può essere una situazione di svantaggio? Possiamo riferirci alla legge 381/1991? Una invalidità civile per motivi sanitari può essere considerata a situazione di svantaggio? La condizione di trapiantato può essere considerata situazione di svantaggio?
La lett. u), co. 1, art. 5 del Cts, che individua una delle attività di interesse generale svolta anche dalla scrivente associazione - "beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti di cui alla legge 19 agosto 2016, n. 166, e successive modificazioni, o erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale a norma del presente articolo" – non precisa le condizioni di svantaggio delle persone beneficiarie del sostegno. Al momento, neppure il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (o altre Amministrazioni) ha fornito chiarimenti e/o interpretazioni (autentiche o meno) di questa norma.
Per tale motivo, il rinvio ad altre definizioni di svantaggio attinenti altre tipologie di enti (sia pure del Terzo settore) o altre discipline speciali del nostro ordinamento (ad esempio: art. 10 del D.Lgs. 460/1997 per le Onlus; art. 4 della L. 381/1991 per le cooperative sociali; art. 2 del D.Lgs. 112/2017 per le imprese sociali; ...) è incerto.
Tuttavia, proprio la mancanza di una definizione di ‘persona svantaggiata’ - destinataria di erogazioni di denaro, beni o servizi (attività di interesse generale) - potrebbe consentire potenzialmente di includere in queste situazioni di sfavore ciascuna o molte forme di svantaggio, almeno in attesa di un presumibile chiarimento amministrativo.
Quindi, almeno, in questa fase, una persona trapiantata (o un invalido civile per motivi sanitari) può essere considerata ragionevolmente ‘persona svantaggiata’ ai fini dell’applicazione della suddetta norma.