In quali casi è obbligatoria la sorveglianza sanitaria?
La sorveglianza sanitaria rappresenta una misura di prevenzione fondamentale adottabile dai datori di lavoro per tutelare la salute dei dipendenti circa eventuali patologie che si potrebbero manifestare a fronte di esposizione continuativa a rischi per la salute di una certa entità. Il datore di lavoro ha, infatti, l’obbligo di rispettare eventuali limitazioni o prescrizioni, eventualmente previste dal medico competente, proprio al fine di evitare l’insorgere di malattie professionali.
La sorveglianza sanitaria è obbligatoria, oltre ai casi singoli in cui il Lavoratore la richieda e il Medico Competente la ritenga pertinente, in presenza di esposizione ai seguenti rischi:
- movimentazione manuale dei carichi, sulla base della valutazione del rischio;
- agenti fisici:rumore, vibrazioni, radiazioni ottiche artificiali, campi elettromagnetici;
- agenti chimici pericolosi classificati come: molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di III categoria, amianto, e comunque quando il rischio è rilevante per la salute e alto per la sicurezza;
- uso di attrezzature munite di videoterminale oltre le 20 ore settimanali;
- agenti biologici.