Volontariato: la crisi non affossa le associazioni lucchesi che fanno appello ai giovani “Serve il ricambio generazionale”

Sabato 20 febbraio 2016

Quasi il 50% delle associazioni presenti nel territorio lucchese ritiene di fondamentale importanza fare un appello ai giovani perché si impegnino maggiormente nelle associazioni e nelle attività di volontariato, inoltre lamenta una sensibile diminuzione di fondi, siano essi pubblici che derivanti da autofinanziamento. Questi sono i dati salienti che emergono dall’indagine Oltre la crisi. Identità e bisogni del volontariato in Toscana il cui contenuto è stato discusso stamani presso la sede della Delegazione Cesvot di Lucca alla presenza del sociologo e curatore della ricerca Andrea Salvini dell'Università di Pisa.

Nonostante questo, a Lucca e provincia rimangono tantissime le associazioni di volontariato, quasi 500 se si contano solo quelle iscritte al Registro Regionale del volontariato. Di queste, la maggior parte impegnate in ambito sanitario (36%), seguite da quelle impegnate in ambito sociale (26%). Nello scenario lucchese, la quasi totalità delle associazioni svolge attività rivolte alla popolazione (87,1%) e ha prevalentemente grandi dimensioni. Quasi il 50% delle associazioni trae le sue origini dal passato (prima del 1994) con una scarsa percentuale di nate post 2010 (10%). La strutturazione è piuttosto uniforme, ma delle nate prima del 1994 il 54,3% ha grandi dimensioni. Operano invece in particolare nel sociale le associazioni piccole e medie. Bassissima è invece la percentuale di associazioni che si occupano di tutela dei diritti.

Per quanto riguarda le organizzazioni più giovani, si evince una maggiore attività in ambito sociale, sanitario e nel culturale. Rispetto alle modalità di finanziamento, il pubblico (nel sanitario, il 60%) e l’autofinanziamento (nel culturale, sociale, socio-sanitario e ambientale) si equivalgono e sono soprattutto le Odv più anziane a godere di contributi pubblici. Generalmente, si nota l’assenza di convenzioni (56%), ma se ne hanno soprattutto nel sanitario e nella protezione civile. Le Odv che registrano rapporti con enti rappresentano il 59,3% delle nate prima del 1994, e il 73,3% delle grandi; le più giovani tendono a non averne (le nate dopo il 2005 con percentuali superiori al 75%, delle piccole il 75,6%). La maggior parte delle associazioni usufruisce di una sede in comodato d’uso (68,4%).

Nello specifico le associazioni ritengono fondamentale contrastare la diminuzione di volontari, soprattutto di giovani, attraverso una maggiore accoglienza e tutoraggio di chi si avvicina per la prima volta al  mondo del Terzo settore, incrementando i momenti di incontro/confronto per la socializzazione e dando ai volontari stessi più riconoscimenti. E’ proprio ai giovani che le associazioni si rivolgono vedendo in loro una fondamentale risorsa per continuare a garantire e migliorare i servizi offerti.  Ne conseguono le esigenze formative: per aumentare le competenze e la professionalità rispetto ai propri settori di azione, con servizi più mirati, si richiedono abilità nell’uso dei social media e dei mezzi di comunicazione (soprattutto nel sanitario, e nelle grandi Odv). 

Se le Odv lucchesi hanno compreso come sia necessario mettere al centro i servizi, e quindi acquisire le competenze e le modalità per garantirli, rispetto al futuro percepiscono ampiamente il declino dei requisiti di gratuità e spontaneità (45,6%), ipotizzando sia una maggiore dipendenza dalle istituzioni pubbliche che una crescente managerialità del settore (entrambi per il 17,6% delle associazioni), che si accompagna ad un passaggio a forme organizzative tipiche dell’economica sociale. Ciononostante, per alcune Odv (8,4%) un modo per affrontare il futuro in maniera proficua è proprio recuperando della tradizionale tendenza etica e politica del volontariato.

“Anche se le associazioni lucchesi sono ancora a fare i conti con una fase di forte difficoltà a livello generale, è evidente come il volontariato abbia avviato un processo di riorganizzazione interno che lo vede confermato come cardine per la comunità e la coesione sociale.” Spiega Pierfranco Severi, presidente della delegazione Cesvot di Lucca. “In questo processo il Cesvot continua il suo lavoro di affiancamento e stimolo per tutte quelle associazioni che hanno colto l’importanza della formazione dei volontari e del loro aggiornamento per essere all’altezza delle esigenze dei cittadini”.

La delegazione Cesvot di Lucca nei prossimi mesi ha organizzato alcuni incontri con le associazioni del territorio della provincia all'interno dell'iniziativa "Cesvot vicino a te" per comprendere le necessità e i bisogni delle associazioni e mettere a disposizione i propri servizi.

 

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