Oggi, 7 luglio, Cesvot e Comune di Arezzo hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. Il protocollo è stato firmato dall’assessora alle politiche sociali Lucia Tanti e il presidente della Delegazione Cesvot di Arezzo Leonardo Rossi.
Così l’assessore Tanti spiega la natura del documento: “si tratta di un progetto congiunto che ha l’obiettivo di sostenere il volontariato e la partecipazione dei cittadini, anche quelli in difficoltà, alle attività delle associazioni del terzo settore. Il Comune di Arezzo, mediante il Servizio sociale integrato, individua, tra gli utenti in carico che seguono un progetto assistenziale personalizzato, quelli propensi a svolgere attività di volontariato e li indirizza alla delegazione Cesvot di Arezzo, previo contatto con l’operatore territoriale. La motivazione di questa scelta è duplice: restituire alla comunità l’aiuto che si ottiene attraverso un’azione di appropriata generosità che fa bene a chi riceve e a chi fa, ma soprattutto far incontrare il grande mondo del volontariato a chi vive il rischio della marginalità”.
Il Cesvot, attraverso il proprio operatore territoriale, si impegna poi a svolgere un colloquio motivazionale e verifica, tra le diverse associazioni di volontariato, quelle disponibili ad accogliere il soggetto, supportandolo fino al primo incontro con il referente.
“L’idea non peregrina del Comune di Arezzo – ha aggiunto Leonardo Rossi – è quella di favorire l’inclusione sociale delle persone che vivono situazioni più o meno prolungate di difficoltà economiche attraverso un loro inserimento nel mondo del volontariato. Per quello che riguarda Cesvot ci assumiamo una responsabilità non di poco conto in questo percorso perché saremo noi a individuare le associazioni nelle quali il diretto interessato potrà svolgere attività di volontariato. È opportuno ricordare inoltre che queste persone saranno messe nella condizione di poter aiutare gli altri e rendere quindi alla comunità un loro impegno sociale. Attività di questo tipo rientrano nei fini statutari del Cesvot per favorire la cittadinanza attiva ed è importante che il Comune lo abbia riconosciuto come interlocutore principale rappresentativo del mondo del terzo settore”.