Creare una 'rete' fra associazioni di volontariato per rilanciare gli spazi pubblici dell'Oltrarno a Firenze in particolare le piazze e i parchi ad oggi poco o per niente utilizzati. E' questo l'obiettivo emerso stamani al convegno promosso dalla delegazione Cesvot di Firenze dal titolo “Oltre l'Arno, volontari per la città. Un progetto pilota del volontariato in Oltrarno per la salvaguardia e valorizzazione del territorio come bene comune" organizzato al Convitto della Calza.
L'evento di oggi, che ha visto fra gli altri la partecipazione di Stefania Collesei, presidente della Commissione consiliare 8 del Comune di Firenze, di Rossana Caselli di labsus Laboratorio per la sussidiarietà e della dott.ssa Elisa Benazzi per i gruppi di ascolto, conclude il percorso partecipativo avviato da Cesvot nei mesi scorsi con alcuni incontri con le associazioni presenti nell'oltrarno fiorentino per capire le problematiche e le potenzialità offerte dal territorio che vede operative circa un centinaio di realtà nell'ambito del volontariato.
“Attraverso questi incontri ci siamo resi subito conto – spiega Ivana Ceccherini, presidente della Delegazione Cesvot di Firenze – dell'assenza di dialogo fra le diverse anime di questo territorio. Mi riferisco alle stesse associazioni di volontariato ma anche a tutti gli altri soggetti ed operatori sociali ed economici che rappresentano un patrimonio che dobbiamo salvaguardare. Vogliamo farci promotori della realizzazione di una nuova rete che permetta alle associazioni di comunicare fra loro e attivare una serie di iniziative con lo scopo di far vivere questo storico quartiere fiorentino. E lo possiamo fare soltanto attraverso una continua e stretta collaborazione fra associazioni e Comune. Dobbiamo risvegliare l'identità dell'Oltrarno attingendo dal patrimonio di esperienza e di conoscenza fatto di storia, sensibilità e progettualità del mondo del volontariato.”
“Apprezziamo l'impegno di Cesvot – dichiara Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1 – vogliamo veramente che i cittadini tornino in strada la sera, che siano messi nella condizione di vivere il quartiere sentendosi nuovamente una Comunità. Siamo convinti che grazie a una collaborazione che coinvolga tutti, associazioni e istituzioni, sia possibile abbattere quel muro di indifferenza che purtroppo è stato costruito da questa società. Per questo motivo ci mettiamo a disposizione per ogni progetto futuro che vada in questa direzione.”