I dati italiani e toscani pubblicati in una ricerca Cesvot
Firenze, 6 novembre 2007. Pubblicata la ricerca Cesvot Storie minori. Percorsi di accoglienza e di esclusione dei minori stranieri non accompagnati (I Quaderni, n. 36) realizzata da Monia Giovannetti, già autrice del rapporto Anci sui minori stranieri, in collaborazione con Arci Toscana.
Al centro dell'indagine un fenomeno poco noto che in Italia si è manifestato soprattutto negli ultimi anni, ovvero quello dei minori stranieri che intraprendono un progetto migratorio da soli, senza nessun familiare o persona che si occupi di loro e che per loro sia responsabile.
Il volume ricostruisce attraverso dati aggiornati e ricognizioni sul campo il quadro del fenomeno in Italia e in Toscana, dai riferimenti normativi alle politiche di accoglienza, dagli aspetti sociologici ai percorsi di integrazione, per poi offrire un'analisi dei percorsi di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati a Prato.
La ricerca è corredata da 12 storie di vita di minori stranieri non accompagnati e 16 interviste a “testimoni privilegiati”: assistenti sociali, giudici, responsabili di comunità di accoglienza, operatori di polizia.
Quanti sono? Negli ultimi sette anni i minori stranieri non accompagnati segnalati in Italia sono stati oltre 50.000, con una media annuale di circa 7.700 minori. Nel 2006 sono stati oltre 6500. Le regioni da cui provengono il maggior numero di segnalazioni sono la Lombardia, il Lazio, la Toscana, il Piemonte, l'Emilia-Romagna e il Friuli. Nel 2006 in Toscana sono stati segnalati 383 minori stranieri non accompagnati. Nel 2000 erano 993.
Chi sono? Il 73% dei minori non accompagnati segnalati al Comitato minori stranieri sono adolescenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, il 25% ha un'età compresa tra i 7 e i 14 anni. Tra i minori stranieri segnalati vi è una nettissima maggioranza di maschi (85%). La gran parte proviene da Romania (37%), Marocco (22%) e Albania (15%). Adolescenti e giovanissimi che giungono soli e “clandestinamente” nel nostro Paese, spesso con l'accordo delle famiglie di origine, spinti dalla speranza di trovare un lavoro ed un futuro migliore.
E quando arrivano in Italia? Due sono i percorsi che si aprono ai minori stranieri che giungono soli nel nostro paese: il loro rapido inserimento nelle reti (e nel sapere) dell'immigrazione irregolare, oppure l'ingresso nel sistema di accoglienza e integrazione offerto dal territorio. Come mostrano i dati e le storie di vita pubblicate nel volume, se il minore riesce ad entrare subito in contatto con le forze di polizia o con altri connazionali integrati, allora può con maggiore facilità e rapidità entrare nel sistema dei servizi offerti dall'amministrazione e dal volontariato locale e dunque trovare accoglienza e integrazione sul territorio.
Come scrive Monia Giovannetti a conclusione della ricerca, è necessario acquisire la consapevolezza che quello dei minori stranieri non accompagnati non è un problema di emergenza, ma un problema emergente, destinato però ad accompagnarci stabilmente per i prossimi decenni.
La ricerca sarà presentata a Marina di Carrara, alla X Rassegna Dire&Fare, mercoledì 14 novembre alle ore 15.