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La crisi del volontariato fiorentino: “Quasi azzerati i fondi dagli enti pubblici”

Venerdì 12 febbraio 2016

Diminuiscono le donazioni private, calano i finanziamenti pubblici, sempre più convenzioni bloccate o non rinnovate, ritardo nei pagamenti. Soffre il volontariato fiorentino e bene lo evidenzia la ricerca promossa dal Cesvot ‘Oltre la crisi. Identità e bisogni del volontariato in Toscana il cui contenuto è stato discusso oggi alla sede regionale del Cesvot.                                                                                                                  

A causa della crisi economica, il 70% delle associazioni denuncia effetti congiunturali negativi, di cui il 34% ha registrato un netto calo di diminuzione dei fondi, sia dal pubblico che dal privato, oltre che dalle donazioni. Le difficoltà più elevate si denotano nel settore del volontariato internazionale, a pesare è la percezione della distanza geografica nei soldi investiti da aziende o istituzioni, che propendono maggiormente verso progetti incentrati sul territorio. Tutto questo è evidente nelle convenzioni con le istituzioni pubbliche: il 72% delle associazioni nate negli ultimi 10 anni non è riuscito a stipulare convenzioni con gli enti pubblici. 

Ma come si finanziano le associazioni fiorentine? Il 44% ai autofinanzia e lamenta, soprattutto negli ultimi dieci anni, un drastico calo delle donazioni e della partecipazione nella raccolta fondi. Il 23% si finanzia grazie a fondi provenienti da privati, mentre il 21% si finanzia attraverso fondi pubblici. Complessivamente, a Firenze e provincia ci sono 650 associazioni. La maggior parte di queste opera nel campo del sociale (39%), seguono quelle in ambito sanitario (20%), culturale (8%). La maggior parte è stata fondata prima del 1994 (42%), mentre soltanto un 10% dal 2010 ad oggi, segno evidente della crisi e delle crescenti difficoltà a impegnarsi nelle spese economiche di gestione delle associazioni e nella relativa raccolta fondi per portare avanti l’operato. 

Con la crisi muta e si accresce l’area dei bisogni per le associazioni. Per migliorare la vita associativa, si chiede di favorire l'accoglienza e il tutoraggio verso i nuovi volontari (32,7%), da correlare all'esigenza di ampliare alla collettività tutta una cultura della solidarietà. È un bisogno dichiarato dal 37,3% delle grandi associazioni, e particolarmente nei settori ambientale, protezione civile e sociale. Le emergenze si legano alla necessità di risorse - economiche, umane e logistiche (queste, soprattutto per la protezione civile) - sia per migliorare la propria presenza che l’offerta di servizi.

Se le associazioni fiorentine hanno compreso come sia necessario mettere al centro i servizi, e quindi acquisire le competenze e le modalità per garantirli, rispetto al futuro percepiscono ampiamente il declino dei requisiti di gratuità e spontaneità (31,7%), ipotizzando sia una maggiore dipendenza dalle istituzioni pubbliche o private, sia una crescente aziendalizzazione/managerialità del settore (entrambi i casi per il 13,2% delle associazioni), che si accompagna ad un passaggio a forme organizzative tipiche dell’economica sociale (9,3%) ed in generale a scenari negativi (11%). 

“Dato rilevante – ha detto Ivana Ceccherini, presidente Delegazione Cesvot di Firenze - è la richiesta dei servizi al Cesvot, con l’indicazione precisa, da parte delle associazioni, di rivestire un ruolo di coordinamento e di attivatore di un network di collaborazione tra le associazioni per migliorare il “prodotto” finale dei servizi offerti, come strumento idoneo ad aiutare a superare la crisi. “Un altro dato interessante – ha aggiunto - si trova nella esplicazione dei bisogni delle associazioni: per migliorare la propria presenza chiedono maggiore visibilità mentre per migliorare i servizi alla comunità occorrono più risorse economiche con la formazione del personale che rimane l’obiettivo prioritario”.

La Delegazione Cesvot di Firenze nei prossimi mesi ha organizzato 3 incontri con le associazioni del territorio della provincia fiorentina all'interno dell'iniziativa "Cesvot vicino a te" per comprendere le necessità e i bisogni delle associazioni e mettere a disposizione i propri servizi.

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