Priorità d'intervento, efficacia di politiche e servizi, strumenti di coordinamento. A “Dire&Fare” associazioni e istituzioni a confronto
Firenze, 13 novembre 2007. Cosa fa e quanto può fare il volontariato per abbattere le discriminazioni di genere, promuovere le pari opportunità e i diritti di tutti i cittadini? Questo l'interrogativo che muove la tavola rotonda “I diritti di tutti. Il volontariato toscano per le pari opportunità”, organizzata da Cesvot sabato 17 novembre a Marina di Carrara (ore 10-13), all'interno della X Rassegna Dire&Fare “Tutti pari”.
Sette associazioni provenienti da tutta la Toscana presenteranno e discuteranno con la parlamentare Mercedes Frias, l'assessore regionale Agostino Fragai e il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi i progetti di formazione e d'intervento sociale che, anche grazie al sostegno di Cesvot, hanno attivato sul territorio nell'ambito del genere, dell'immigrazione e della disabilità.
Coordina la tavola rotonda Antonello Riccelli, giornalista di Telegranducato.
In Toscana sono oltre 1.200 i volontari e 150 le associazioni che operano per la promozione e la tutela dei diritti. Firenze e Pisa le province con il più alto numero di associazioni attive in questo settore (banca dati Cesvot). Salute, diritti delle donne, diritti delle persone disabili, lotta alle discriminazioni, diritti di cittadinanza, gli ambiti nei quali è più forte l'impegno delle associazioni toscane. In aumento le associazioni fondate e gestite da migranti e le associazioni che promuovono i diritti di gay, lesbiche e transgender.
Per Cesvot, così come per gli oltre 70 Centri di Servizio distribuiti su tutto il territorio nazionale, sostenere il volontariato significa promuovere e supportare una nuova progettualità sociale condivisa, ideata e realizzata a stretto contatto con i bisogni e le risorse del territorio. La tavola rotonda sarà dunque un'occasione per conoscere i progetti, le valutazioni e le richieste del volontariato toscano e per diffondere buone prassi.
Sarà anche l'occasione per individuare le priorità d'intervento, verificare l'efficacia di politiche e servizi, elaborare strumenti di coodinamento e di integrazione tra associazioni e istituzioni che migliorino il lavoro di rete e la capacità d'intervento sul territorio.
“Per chi opera nel volontariato e nel terzo settore parlare di pari opportunità e di promozione dei diritti - dichiara Patrizio Petrucci, presidente di Cesvot - è qualcosa di più che entrare in un dibattito di attualità che ormai si impone all'agenda politica italiana ed internazionale. E' il terreno sul quale molte associazioni operano tutti i giorni, a vari livelli, sia offrendo alla collettività una rete di servizi che favoriscono l'inclusione sociale, sia promuovendo una cultura contro tutte le discriminazioni. Un patrimonio di azioni e di saperi da cui l'intera società trae beneficio, in termini di consapevolezza e qualità della vita, di coesione sociale e partecipazione”.
Partecipano alla tavola rotonda: Elena Lucchetti, Associazione Artemisia (Firenze); Kira Pellegrini, Associazione Oltre l'orizzonte (Pistoia); Mirco Zanaboni, Ireos-Centro servizi autogestito per la comunità queer (Firenze); Antonella Falugiani, Associazione Trisomia 21 (Firenze); Fabrizio Tognoni, Associazione Chiodofisso (Pisa); Renata Squarci, Associazione Donna chiama donna (Siena); Vittorio Pineschi, Circolo Interculturale Samarcanda (Piombino).
Cristiana Guccinelli
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