L’ eBook “Giustizia di comunità e lavoro di pubblica utilità”, a cura di Barbara Bosi, Filippo Daidone, Elisabetta Dani, Francesca Raimondo, Susanna Rollino, Anna Saccardi, nasce dalla collaborazione tra Cesvot, Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna Toscana e Umbria (Uiepe) e Ufficio di servizio sociale per i minorenni di Firenze (Ussm) dedicato alla giustizia di comunità e alle opportunità per gli enti del terzo settore.
La pubblicazione è un aggiornamento del precedente (2019), e offre una panoramica completa su sanzioni e misure di giustizia riparativa, con focus sulla messa alla prova e sul lavoro di pubblica utilità a seguito della Riforma Cartabia.
L’obiettivo principale di questa guida è supportare gli enti del terzo settore nell'integrare e attuare le sanzioni e le misure di giustizia di comunità attraverso percorsi educativi e di recupero. Particolare attenzione è data al lavoro di pubblica utilità come strumento di reinserimento sociale e responsabilizzazione, contribuendo a risanare la frattura causata da reati nella società.
Citazione
“La giustizia di comunità ha radici antiche. Nel 1841, il calzolaio di Boston John Augustus avviò il primo esempio di "probation", convincendo il tribunale a rilasciare un uomo accusato di alcolismo sotto la sua responsabilità. Questo episodio segna l’inizio di un processo che ha visto evolversi l’esecuzione della pena, passando dalle misure alternative alla detenzione introdotte nel 1975, fino ad arrivare all’introduzione della giustizia riparativa con la Riforma Cartabia del 2022”.
Il Ruolo del Terzo Settore
Il vademecum evidenzia l'importanza dell'incontro tra persone sottoposte a sanzioni penali e il mondo del volontariato. Questi percorsi, che possono includere attività di servizio sociale o di pubblica utilità, offrono alle persone la possibilità di contribuire positivamente alla collettività e di intraprendere un cammino di consapevolezza e responsabilità. In molti casi, l'esperienza di servizio nel terzo settore si trasforma in un'opportunità di crescita, e molti, pur avendo estinto il proprio obbligo penale, decidono di proseguire il loro impegno come volontari.
La sinergia tra Uepe, Ussm e gli enti del terzo settore è una leva fondamentale per una gestione più inclusiva e solidale della giustizia penale. La collaborazione si concretizza in formazione congiunta, scambio di buone prassi, e la stipula di protocolli, con l’intento di costruire percorsi efficaci e sostenibili che rispondano alle esigenze di recupero e reinserimento sociale.
In Appendice, sono inclusi utili fac-simile, tra cui la Dichiarazione di disponibilità per il lavoro di pubblica utilità, la Proposta di collaborazione tra enti e Ussm e i registri per la gestione delle presenze.
L’eBook è disponibile per il download, previa registrazione all’area riservata MyCesvot, a questo link.