Un percorso di formazione sul tema dei beni comuni che si affiancherà alla realizzazione di centri di socializzazione, una rivista studentesca che parla dell’arte pubblica “invisibile” e documenterà le passeggiate urbane realizzate da un gruppo di ragazzi. Sono questi i progetti promossi dalle associazioni grossetane che hanno vinto i finanziamenti previsti dal bando “Giovani e beni comuni”, promosso da Cesvot e finanziato da Regione Toscana – Giovanisì, in accordo con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
Grazie ad un finanziamento complessivo di 140mila euro (5 mila euro vanno ad ogni progetto), 98 associazioni di volontariato della Toscana possono, in sinergia con 130 soggetti pubblici e privati, recuperare e restituire alla collettività beni immobili dismessi, giardini e spazi abbandonati ma anche memorie, tradizioni e saperi andati perduti. Due erano le condizioni poste dal bando: che i progetti dessero spazio al protagonismo giovanile e che fossero presentati da un gruppo di almeno tre associazioni col sostegno di una rete di partner tra istituzioni, amministrazioni locali ed enti non profit.
“A scuola di beni comuni” è il progetto promosso dall’associazione capofila Working Class Hero da Arcisolidarietà Grosseto e dall’associazione Olympia De Gouges che coinvolgeranno giovani e volontari. Dopo aver realizzato alcuni incontri di formazione sui beni comuni saranno individuati due luoghi dove attivare due sperimentazioni. Lo scopo è creare centri di socializzazione e di espressione culturale ed artistica, ma anche avviare un percorso di divulgazione del tema dei beni comuni destinato in particolare a scuole e all’alternanza scuola lavoro. Un sito web documenterà le molteplici esperienze di recupero e valorizzazione e favorirà la condivisione delle modalità di intervento. Partner del progetto sono l’associazione La Martinella, l’associazione La Staffetta, il Centro Donna, la Fondazione Grosseto Cultura, l’Istituto di Istruzione Superiore “P. Aldi”, Raccontincontri e il Teatro Studio Arci.
Il secondo progetto che ha vinto i finanziamenti regionali è nato dall’incontro di uno storico dell’arte e di un gruppo di studenti impegnati nella redazione di una rivista dedicata al racconto del territorio che hanno ragionato sul concetto di "invisibilità" dei monumenti e, in generale, dell'arredo urbano della città di Grosseto, spesso vandalizzato o abbandonato, in particolare le Mura medicee e il Cassero, Ponte Tura. Il progetto coinvolge gli studenti ed ex studenti dell’Istituto Luciano Bianciardi che raccontano sulla rivista online "Maremma Touring" l’arte pubblica ‘invisibile’ e un gruppo di giovani che fanno riferimento al collettivo culturale "Bianciardi 2022" e all'associazione Kansassiti che saranno impegnati nella realizzazione di passeggiate urbane, instant walk e altre esplorazioni della città guidate da esperti. Capofila del progetto è il Ceis - Centro di solidarietà di Grosseto, fanno parte del gruppo proponente anche Acat Grosseto "Hudolin"e Uisp Solidarietà Grosseto, i partner dell'iniziativa sono: AISE - Associazione Insegnanti Solidarietà Educativa, associazione l’Altra Città oltre all’Istituto Istruzione Superiore Polo Commerciale Artistico Grafico Musicale "L. Bianciardi" di Grosseto.
“E’ particolarmente importante cercare il coinvolgimento dei giovani quando si parla di beni comuni e quando si ha come obiettivo quello di rafforzare l’idea di comunità – commenta Silvia Sordini, presidente della delegazione Cesvot Grosseto – Le associazioni e i volontari sono riusciti a proporre progetti che cercheranno di far aprire gli occhi ai ragazzi, ad accompagnarli in un percorso di crescita, a renderli consapevoli di come la cura dei luoghi meno valorizzati possa essere un motore per il territorio, un’occasione per il presente, un investimento anche per il loro futuro”.