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Formare all'auto aiuto, il nuovo volume della collana "Briciole"

Martedì 19 Gennaio 2016

Il gruppo mi ha aiutato ad essere me stesso, a riconciliarmi persino con la mia sieropositività (di per sé una iattura) e a ritrovare un’umanità smarrita e spesso umiliata da un arrogante egoismo che aveva finito per prendere il sopravvento (partecipante al Gruppo auto aiuto Lila Toscana).

Ricordo bene la prima sera che mi presentai al gruppo: avevo l’ansiolitico in tasca ma ero comunque curioso di incontrare altre persone; nel gruppo erano in 6, tutte donne, solo il facilitatore era un uomo. Ascoltai con attenzione tutti; quando venne il mio turno dissi qualche cosa di sconclusionato ma riuscii a parlare e mi resi conto da subito che in quel gruppo ci stavo bene. Mi pareva di aver trovato casa mia, tutti parlavamo, ascoltavamo e c’era uno scambio di emozioni e sensazioni, si condivideva il proprio disagio. Frequentando il gruppo, con il tempo, mi accorsi di stare meglio, i miei disturbi si attenuavano, imparavo a gestire la mia ansia e cresceva in me l’autostima. Il gruppo mi ha aiutato a guardarmi dentro e non soffocare le mie emozioni (partecipante al Gruppo auto aiuto su ansia e panico).

Queste solo alcune delle testimonianze contenute nel volume, appena pubblicato da Cesvot, “Auto aiuto in formazione. Imparare a mettersi in gioco” a cura di Francesca Gori e Romina Raspini del Coordinamento Toscano Gruppi di Auto Aiuto (collana “Briciole”, n. 42-43, 2015, pp. 143).

Il volume affronta un tema di grande attualità per chi, dentro e fuori il mondo del volontariato, si occupa di disagio: come formare e formarsi alla pratica dell’auto aiuto. Il Coordinamento Toscano Gruppi di Auto Aiuto ha infatti una grande esperienza in questo ambito. Dal 2010 ad oggi, ha promosso la costituzione di 23 gruppi di auto aiuto su disagio mentale, dislessia, solitudine, lutto, violenza, non autosufficienza, disabilità, dipendenza affettiva, separazione. Ai gruppi hanno partecipato complessivamente circa 1000 persone.

L’auto aiuto, nato negli Stati Uniti negli anni ‘30 con il movimento degli Alcolisti Anonimi, arriva in Italia negli anni ’70 dove oggi, come rileva una ricerca realizzata dal Coordinamento toscano e pubblicata da Cesvot nel 2006, sono attivi circa 3300 gruppi, distribuiti soprattutto nell’Italia centro-settentrionale. Il 58% dei gruppi si occupa di dipendenze e disturbi dell’alimentazione. Il 20% di disagio mentale e disabilità. In Toscana sono ben 250 gruppi di auto aiuto: il 50% opera nella provincia di Firenze e il 10% nelle provincie di Arezzo, Grosseto, Pisa e Prato.

Il volume pubblicato da Cesvot - a cui hanno contribuito 21 autori tra psicologi, operatori sociali, educatori e partecipanti ai gruppi - offre una guida alla pratica dell’auto aiuto con indicazioni, suggerimenti e strumenti utili per la formazione dei facilitatori. Ma non solo. Una parte importante del libro è dedicata all’esperienza sul campo e alle testimonianze dei partecipanti.

Foto: Gruppo Donne Lilt Firenze.

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