Finalmente anche in Italia una legge contro lo spreco di cibo e farmaci

Venerdì 18 marzo 2016

Con 277 voti a favore, nessun voto contrario e 106 astensioni, la Camera dei deputati ha approvato il testo unificato delle proposte di legge: “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”.

Ora la discussione passa al Senato ma l'approvazione alla Camera è un importante traguardo. Si tratta, infatti, di una legge che le associazioni, come il Banco Alimentare e la Caritas, chiedevano da tempo per contenere lo spreco di cibo che in Italia ha raggiunto dati preoccupanti: 5, 6 milioni di tonnellate di alimenti eccedenti all'anno per un valore di quasi 13 miliardi di euro, 210 euro a persona. Il 90% finisce nei rifiuti, quando se recuperate potrebbero essere destinate ai 4 milioni di poveri che vivono nel nostro Paese.

Cosa prevede la legge?

Innanzitutto rende più semplice dal punto di vista burocratico e più conveniente dal punto di vista fiscale la donazione degli alimenti in eccesso. Sono previste, infatti, agevolazioni fiscali e sconti sulla tassa dei rifiuti per i donatori. Si allarga poi la platea dei soggetti che possono distribuire le eccedenze, oltre alle onlus anche "enti privati senza scopo di lucro".

Sarà poi possibile la distribuzione di beni alimentari confiscati e di prodotti in campo o di allevamento. Inoltre, oltre al cibo, sarà possibile donare farmaci e vestiario.

Sono ampliati i compiti e la composizione del Tavolo permanente di coordinamento a cui parteciperanno tutti i soggetti della filiera economica, in modo da riunire associazioni caritative, attori economici e istituzioni.

Infine la legge prevede la promozione di campagne di sensibilizzazione sullo spreco, lo stanziamento di 2milioni di euro per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e l’istituzione di un fondo nazionale per progetti innovativi di ricerca e sviluppo finalizzati alla limitazione degli sprechi, all’impiego delle eccedenze e alla produzione di imballaggi riciclabili, con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018.

Le associazioni hanno accolto con grande soddisfazione la notizia dell'approvazione della legge alla Camera. Come ha dichiarato alla agenzia Sir Marco Lucchini direttore generale della Fondazione Banco Alimentare,

“finalmente un impianto unico che non nasce dal nulla ma raccoglie e ‘riordina’ un percorso di norme nate in 20 anni – scandito dal decreto fiscale per le onlus del 1997, dalla legge del Buon samaritano (2003) e dal recepimento del pacchetto europeo ‘igiene e sicurezza’ del 2013 -, superando così il puzzle di tasselli che rendeva difficile l’applicazione di queste norme e creando finalmente una cornice precisa e omogenea. Il maggior incentivo alla donazione è l’abolizione dell’obbligatorietà della comunicazione preventiva all’Agenzia delle entrate, in passato deterrente per le aziende. Il testo unico prevede infatti che essa venga fatta a posteriori, ma non è più obbligatoria se il valore commerciale non supera i 15mila euro. Rimane obbligatoria in caso di distruzione di cibo”.

Per Francesco Marsico, responsabile nazionale di Caritas italiana,

“è una legge di sistema, che non si limita a regolare una sola fase, ma intende ridurre gli sprechi nella produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione, promuovendo una responsabilità diffusa e offrendo semplificazioni amministrative e agevolazioni ai soggetti coinvolti. La povertà non si sconfigge ovviamente con un pasto o un pacco viveri; occorrono misure legislative adeguate, ma in un momento di difficoltà, una mensa o un centro di aiuto crea legami, ridà fiducia, è un salvagente da promuovere”.


Per saperne di più consulta i nostri Dossier sullo spreco di cibo e la povertà alimentare e il nostro Album fotografico "Se lo spreco diventa ricchezza".

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