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Sin dai giorni di lockdown il tema del turismo sostenibile è stato centrale: il racconto di progetti e pratiche In Toscana.

Di Silvia Trovato e Viviana Bossi

Da qualche giorno siamo entrati ufficialmente nella stagione estiva, che quest’anno, dopo i mesi di lockdown ha un sapore diverso dalle precedenti. I mesi di chiusura forzata hanno suscitato in tutto il mondo riflessioni sul futuro, immaginando come reagire alle crisi scatenate dall’emergenza Coronavirus.

Tra i tanti temi del dibattito nazionale di grande rilevanza è quello legato al turismo, settore che  vale il 13% del Pil nazionale e  conta 3,5 milioni di occupati (dati Enit).

Il blocco dei flussi ha significato un blocco dei turisti e questo è servito da acceleratore della riflessione sulle tematiche dell’overtourism, il sovraffollamento turistico con i suoi impatti urbani, ambientali e sociali, in rapporto al turismo responsabile e sostenibile

Ma cosa si intende con turismo  responsabile?  Aitr definisce come turismo responsabile “Il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori”.

I dati del rapporto Univerde 2019 segnalano un aumento di sensibilità  dei consumatori nelle scelte di turismo consapevole, arrivando alla percentuale dell’89% tra chi vede Il “vincolo di sostenibilità” per un’area turistica come necessità e come opportunità di sviluppo economico.

Per raccontare il mondo del turismo sostenibile e responsabile abbiamo raccolto alcune testimonianze di storie e progetti in Toscana.

Per l’Associazione Farfalle in cammino il viaggio è da sempre legato a una scoperta “a passi lievi come battiti di ali”. L’associazione promuove e valorizza il territorio della Lunigiana nel quale opera, attraverso il turismo sostenibile collaborando con enti, associazioni e istituzioni. “La nostra idea di turismo è sempre stata quella di un turismo non predatorio, vissuto al di fuori della “comfort zone” delle recensioni che ci proteggono dallo scoprire la bellezza capace di meravigliarti all’improvviso” racconta Francesco Bola, presidente di Farfalle in cammino. Cosa significa concretamente fare e praticare turismo responsabile e sostenibile? “Significa  dare benessere ai luoghi, entrare in continua interazione con le comunità locali, sperimentare forme di esperienza e condivisione collettiva del viaggio, riscoprire luoghi che erano abbandonati, con i loro spazi e le loro storie. Chi viene in Lunigiana è alla ricerca dei grandi spazi naturali, della cultura e delle storie locali, dei sapori più genuini”. L’educazione ambientale è centrale per l’associazione che si concentra anche sul tema della didattica rivolta alle scuole con attività e laboratori.  Ed è proprio per le sue attività che Farfalle in cammino è citata anche nella guida “Vacanze italiane”, presentata in questi giorni da Legambiente e Touring Club.

Con oltre 200 proposte attive di vacanze in tutta Italia con particolare rilievo ai consigli di operatori qualificati e attenti ai temi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, la Toscana spicca con le sue proposte. “Grande successo della Toscana anche per il riconoscimento delle 5 vele” come spiega il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza, “che testimoniano non solo il livello di purezza delle acque,  ma in generale la qualità ambientale, la presenza di servizi, il consumo energetico, le iniziative per la sostenibilità”. In Toscana  per le sue 5 vele spicca Capraia, sempre più indipendente dal punto di vista energetico e la Maremma Toscana, con Castiglione della Pescaia come miglior Comune, seguito da Scarlino, Marina di Grosseto, Follonica subito seguite dall’Isola d’Elba con 4 vele.

Il fil rouge della consapevolezza guida la riflessione anche nel decalogo di comportamenti virtuosi per la tutela dei 600 km di coste toscane condiviso da Italia Nostra, Legambiente, Wwf e Lipu con dieci azioni semplici di impatto positivo per gli ecosistemi costieri.  Da fine maggio è inoltre attiva la petizione per l’istituzione dell’Area Marina protetta dell’Arcipelago toscano. “Abbracciamo il vivere lento e il viaggiare consapevole e riflessivo. Ogni habitat che attraversiamo è fatto di equilibri e sinergie, dobbiamo conoscerli per rispettare l’ambiente che attraversiamo con rispetto e meraviglia”, aggiunge Fausto Ferruzza.

Il tema dell’accessibilità è uno dei punti forti di uno stabilimento balneare che proprio in questi giorni ha riaperto le proprie porte. Si tratta di “L’Alba Big Fish”,  aperto nel 2013 a Marina di Pisa,  completamente accessibile ai disabili e gestito da ex-pazienti psichiatrici che hanno intrapreso un percorso di riabilitazione. “Al Big Fish non c’è alcuno stigma, si respira un clima comunitario, perfetto per le famiglie, basato sul rispetto delle differenze e sulla collaborazione”, spiega la presidente Diana Gallo.

Lo stabilimento Alba Big Fish è tra i numerosi progetti di l’Alba Associazione che si occupa di integrazione psico-sociale delle persone che soffrono o hanno sofferto di un disagio psichico o psicologico tramite la creazione di uno spazio aperto a tutti. Dallo stabilimento balneare, al ristorante, ai corsi di arteterapia il mondo di Alba è brulicante di attività  attive con il supporto di Facilitatori Sociali e volontari del gruppo di auto-aiuto Alba, persone che hanno sperimentato la sofferenza mentale e, dopo un percorso di formazione, hanno acquisito gli strumenti teorici e pratici per trasformare il proprio vissuto in risorse da investire nella relazione d’aiuto.

“Questi mesi sono stati difficili per tutti noi. Abbiamo affrontato ogni cambiamento imposto dal lockdown trasferendoci nel virtuale, attivandoci con i gruppi di chat  e sui social, mobilitando energie di una forza commovente, l’acceleratore emotivo della distanza fisica ci ha resi ancora più vicini e desiderosi di ricominciare” spiega la Presidente Diana Gallo.

Foto in alto di Matteo Dunchi - Farfalle in cammino

Foto centrale di Giorgio Vacirca - Alba Big Fish

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