Secondo l’Oim-Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ogni anno sono circa 1 milione gli esseri umani trafficati nel mondo (human trafficking), 500mila in Europa. L’Oil–Organizzazione internazionale del Lavoro stima in 12.300.000 le persone sottoposte a sfruttamento lavorativo e sessuale. L’80% sono donne e ragazze.
In Italia, secondo la Caritas, sono 30mila ogni anno le persone vittime di tratta. Dal 2000 al 2008 50mila hanno ricevuto assistenza e protezione, tra cui 986 minori. Nigeria, Romania, Moldavia, Albania e Ucraina i paesi di provenienza. Tra il 2004 e il 2009 quasi 9mila gli indagati per reati connessi alla tratta, alla schiavitù e allo sfruttamento sessuale.
La tratta delle donne finalizzata alla prostituzione coatta è stata la prima forma ad essere studiata e resta ancora oggi il principale ambito di intervento ma non mancano altre forme del fenomeno, come il lavoro forzato in aziende agricole, laboratori artigianali, abitazioni private.
L’Italia vanta una normativa di eccezione, che costituisce un riferimento internazionale per la tutela e la protezione delle vittime di tratta (art. 18 del Dlgs. 286/98 e art. 13 della L. 228/03), e un grande impegno del mondo non profit. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Tratta sono circa 280 gli enti in Italia attivi nel contrasto alla tratta e che offrono aiuto e sostegno alle vittime.
Dal 2000 al 2010 il Dipartimento delle Pari Opportunità ha co-finanziato 604 progetti distribuiti su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungono altri 97 progetti che lo Stato italiano ha co-finanziato dal 2006 al 2010 sulla base dell’art. 13 della L. 228/2003. Presso il Dipartimento è attivo anche il Numero verde anti-tratta 800 290 290 che in 8 anni di attività ha assicurato assistenza e integrazione sociale ad oltre 14mila persone (vedi lo spot). Nel 2010, però, il Governo ha chiuso le 14 postazioni locali per mancanza di risorse.
[caption id=attachment_1855 align=alignleft width=300] Dal Quaderno Cesvot Atlante sociale sulla tratta[/caption]
In Toscana nel 2010 sono state 112 le vittime di tratta prese in carico da strutture e servizi, di cui 96 donne provenienti soprattutto da Albania, Nigeria e Romania (vedi la video-testimonianza di Anna).
Secondo l’Atlante sociale sulla tratta pubblicato da Cesvot, sul territorio regionale sono attivi 28 servizi anti-tratta, gestiti da 14 soggetti. In particolare sono 15 le strutture di accoglienza, 7 gli sportelli e 4 le unità di strada che complessivamente impegnano 83 volontari e 88 operatori. I servizi sono distribuiti in tutte le province toscane, ad eccezione di Grosseto.
Trame-Associazione Toscana Interventi Tratta e Sfruttamento Onlus riunisce 11 enti del terzo settore che operano a favore delle persone vittime di tratta, sfruttamento sessuale, sfruttamento lavorativo, accattonaggio ed altre economie illegali.
Negli ultimi anni in Toscana sono stati realizzati 5 progetti di intervento contro la tratta e la prostituzione forzata, 3 sostenuti da Cesvot con il bando “Percorsi di Innovazione”: Quello che le donne non dicono di Arci Siena, Anabasis promosso da Africa Insieme di Pisa e Le nuove marginalità sociali… queste sconosciute dell’associazione fiorentina Progetto Arcobaleno.
Per ulteriori approfondimenti vedi: Atlante sociale sulla tratta (Cesvot, “I Quaderni”, n. 53, 2011) e il dvd allegato “Dalla parte della dignità e dei diritti” con video interviste e testimonianze. Sul canale YouTube di Cesvot è disponibile l’estratto Il diario di Anna.
In Italia, secondo la Caritas, sono 30mila ogni anno le persone vittime di tratta. Dal 2000 al 2008 50mila hanno ricevuto assistenza e protezione, tra cui 986 minori. Nigeria, Romania, Moldavia, Albania e Ucraina i paesi di provenienza. Tra il 2004 e il 2009 quasi 9mila gli indagati per reati connessi alla tratta, alla schiavitù e allo sfruttamento sessuale.
La tratta delle donne finalizzata alla prostituzione coatta è stata la prima forma ad essere studiata e resta ancora oggi il principale ambito di intervento ma non mancano altre forme del fenomeno, come il lavoro forzato in aziende agricole, laboratori artigianali, abitazioni private.
L’Italia vanta una normativa di eccezione, che costituisce un riferimento internazionale per la tutela e la protezione delle vittime di tratta (art. 18 del Dlgs. 286/98 e art. 13 della L. 228/03), e un grande impegno del mondo non profit. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Tratta sono circa 280 gli enti in Italia attivi nel contrasto alla tratta e che offrono aiuto e sostegno alle vittime.
Dal 2000 al 2010 il Dipartimento delle Pari Opportunità ha co-finanziato 604 progetti distribuiti su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungono altri 97 progetti che lo Stato italiano ha co-finanziato dal 2006 al 2010 sulla base dell’art. 13 della L. 228/2003. Presso il Dipartimento è attivo anche il Numero verde anti-tratta 800 290 290 che in 8 anni di attività ha assicurato assistenza e integrazione sociale ad oltre 14mila persone (vedi lo spot). Nel 2010, però, il Governo ha chiuso le 14 postazioni locali per mancanza di risorse.
[caption id=attachment_1855 align=alignleft width=300] Dal Quaderno Cesvot Atlante sociale sulla tratta[/caption]
In Toscana nel 2010 sono state 112 le vittime di tratta prese in carico da strutture e servizi, di cui 96 donne provenienti soprattutto da Albania, Nigeria e Romania (vedi la video-testimonianza di Anna).
Secondo l’Atlante sociale sulla tratta pubblicato da Cesvot, sul territorio regionale sono attivi 28 servizi anti-tratta, gestiti da 14 soggetti. In particolare sono 15 le strutture di accoglienza, 7 gli sportelli e 4 le unità di strada che complessivamente impegnano 83 volontari e 88 operatori. I servizi sono distribuiti in tutte le province toscane, ad eccezione di Grosseto.
Trame-Associazione Toscana Interventi Tratta e Sfruttamento Onlus riunisce 11 enti del terzo settore che operano a favore delle persone vittime di tratta, sfruttamento sessuale, sfruttamento lavorativo, accattonaggio ed altre economie illegali.
Negli ultimi anni in Toscana sono stati realizzati 5 progetti di intervento contro la tratta e la prostituzione forzata, 3 sostenuti da Cesvot con il bando “Percorsi di Innovazione”: Quello che le donne non dicono di Arci Siena, Anabasis promosso da Africa Insieme di Pisa e Le nuove marginalità sociali… queste sconosciute dell’associazione fiorentina Progetto Arcobaleno.
Per ulteriori approfondimenti vedi: Atlante sociale sulla tratta (Cesvot, “I Quaderni”, n. 53, 2011) e il dvd allegato “Dalla parte della dignità e dei diritti” con video interviste e testimonianze. Sul canale YouTube di Cesvot è disponibile l’estratto Il diario di Anna.