Presidente com’è strutturato il Coordinamento?
Il Coordinamento toscano delle associazioni per la salute mentale, è stato costituito nel 1993 e ad oggi è composto da 43 associazioni presenti in tutte le province della nostra regione. Ha da sempre un ottimo rapporto con la Regione Toscana che ci riconosce un ruolo collaborativo, propositivo e valutativo che ci consente di essere presenti ai tavoli istituzionali. Per questo la Giunta Regionale il 14/05/2012 ha emanato la delibera n. 404 con un protocollo d’intesa tra Regione e Coordinamento che formalizza la collaborazione che da anni è in atto.
Qual è la situazione in Toscana dei servizi di salute mentale?
Molto è stato fatto e molto resta da fare. Come è emerso dai nostri convegni regionali che si ripetono dal 2005 puntuali ogni anno, la risposta ai problemi mentali sta nell'integrazione dei vari interventi sanitari e sociali che devono essere coordinati nello stesso tempo attivando i piani integrati di salute, partendo dal progetto individuale e personalizzato. Pertanto è indispensabile l'appropriatezza delle prestazioni e una accurata progettazione e valutazione delle azioni come previsto dalle leggi vigenti condivise dalle associazioni.
In che modo?
Qui sta il nodo della questione: integrare i servizi è difficile ma se questo non avviene non avremo risultati positivi. Anche quest’anno in preparazione al convegno regionale Quanto la persona è al centro della sua cura? IX Convegno di Programmazione e verifica dei servizi integrati per la Salute Mentale che si terrà a Firenze il prossimo 29 novembre ,nell'auditorium Gruppo Mps in Via Panciatichi, organizziamo insieme alla Regione degli incontri di monitoraggio nelle zone distretto delle Aziende UsL alla presenza dei Direttori Generali, la Regione, i Comuni, le Province, il Coordinamento e le Associazioni di appartenenza,dove constatiamo che le leggi sono applicate solo in parte. Nonostante che il Presidente della Regione Rossi e l'Assessore alla Salute Marroni abbiano ribadito la necessità di ridurre le liste d'attesa in particolare per l'età evolutiva onde evitare successive complicanze, di lavorare per una migliore integrazione sul territorio tra servizio sociale e sanitario, di razionalizzare le spese riducendo gli sprechi, di realizzare il progetto terapeutico individuale, riscontriamo che tutto questo sul territorio non si riesce ad attuare. Inoltre la media regionale della spesa per la salute mentale è inferiore a quella prevista anche se l'Assessore Marroni aveva garantito che non ci sarebbero stati tagli per la salute mentale.
Quali sono i vostri obiettivi futuri?
Uno dei nostri principali obiettivi è proprio quello di far si che le istituzioni facciano ciò che compete loro. Inoltre il Coordinamento è molto preoccupato per il periodo di crisi che stiamo vivendo che colpisce maggiormente le fasce più deboli, ed è convinto che sia importante cambiare cultura, modo di pensare e di lavorare in rete nell'ottica di un cambiamento radicale in tutti soggetti interessati: a partire dalla persona, che deve acquisire consapevolezza del suo malessere per poi iniziare a stare meglio, i familiari, gli psichiatri, gli operatori sanitari e sociali gli enti locali e l'opinione pubblica.