L’emergenza freddo di questi giorni, così come accade purtroppo ogni anno, sta mettendo a dura prova la vita di quelle 50mila persone che, secondo l’indagine realizzata da Istat in collaborazione con Caritas e Fiopsd (Federazione italiana organismi per le persone senza dimora), vivono in strada. Si tratta in maggioranza di uomini di origine straniera (58%) con un’età media di 44 anni (sintesi dei dati).
Ben il 20% delle persone censite da Istat è senza dimora da oltre 4 anni e sono soprattutto loro ad essere più a rischio durante i mesi invernali. Ormai in una situazione di povertà estrema e cronica, spesso rifiutano di trascorrere anche solo qualche notte nei centri di accoglienza temendo di perdere il posto conquistato ad un angolo di strada.
Ecco perché, oltre ai dormitori e alle mense, sono fondamentali le unità di strada che offrono pasti e bevande calde, coperte e assistenza direttamente sul posto. E proprio in questi giorni di emergenza freddo sono tante le associazioni che in tutta Italia si sono mobilitate intensificando il loro lavoro.
Dall’inizio dell’anno anche in Toscana - dove nel 2014 sono state censite 3.550 persone senza dimora (nel 2011, secondo Istat, erano 2.612) - Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Croce Rossa e Ronda della Carità hanno ampliato i servizi delle unità mobili così da riuscire a raggiungere, anche solo con una coperta e un the caldo, più persone. Come a Livorno, dove il camper di Caritas “Binario Mobile” è presente presso la stazione tutti i giorni e non solo tre volte alla settimana come accade nel resto dell’anno.
A Pisa, oltre al potenziamento delle unità di strada, sono stati ampliati i posti letto del Centro Homeless. Tuttavia si tratta di una misura-tampone, visto che questa struttura non è nata per essere un semplice dormitorio e durante il periodo invernale non è in grado di sostenere in modo adeguato le richieste di aiuto. Ecco perché proprio in questi giorni il Comune di Pisa ha annunciato di voler aprire una struttura di accoglienza notturna da 30 posti.
Volontari Ronda della Solidarietà, Firenze
In Toscana sono 79 le associazioni di volontariato che, sotto varie forme, offrono aiuto alle persone senza dimora (banca dati Cesvot): 21 hanno sede nella provincia di Firenze, 14 nella provincia di Livorno e 11 nella provincia di Pisa. Tuttavia le strutture di accoglienza in tutta la regione sono solo 19, come risulta da un’indagine della Fondazione Michelucci.
E la carenza di strutture, in Toscana come nel resto d’Italia, si fa sentire soprattutto nei giorni di freddo intenso: basti pensare che, come rileva il rapporto Istat, dal 2011 al 2014 invece di aumentare, i servizi di accoglienza notturna e le mense si sono contratte del 4,2%, mentre le prestazioni sono cresciute del 15,4%. Sempre più, infatti, sono le persone che si rivolgono ai centri di accoglienza: nel 2014, secondo Istat, la percentuale di chi è riuscito a dormire in un centro notturno almeno una volta in un mese è stata pari al 53,6 mentre nel 2011 era solo il 24,4%.
Così in questo periodo di allerta meteo in molte città toscane, vedi ad esempio ad Empoli, Massa, Capannori, San Miniato, le Misericordie hanno aperto le loro sedi ai senza tetto andando a potenziare la rete sul territorio. Tuttavia, oltre ad associazioni ed enti del terzo settore, molto possono fare anche i cittadini. E proprio la mobilitazione spontanea dei cittadini ha registrato dal 2011 al 2014 un significativo aumento, soprattutto nei confronti delle persone senza dimora di origine straniera.
Secondo, infatti, il rapporto Istat nel 2011, il 37,3% degli stranieri senza dimora ha ricevuto un sostegno al reddito da estranei (donazioni, collette), percentuale che nel 2014 è salita al 40,7%. E aumenta anche la percentuale di coloro che dichiarano di ricevere un aiuto da amici o parenti, dal 27,2% al 32,1%.
Una solidarietà importante, a volte indispensabile, ma che purtroppo da sola non basta come denuncia la Fiopsd: “servono servizi promozionali all’aggancio della persona in strada e all’uscita dalla condizione di senza dimora, servizi che siano realmente di tutela e di ‘tregua’ rispetto alla strada, cosa che a volte i dormitori non sono – dichiara la presidente Cristina Avonto –. Con le stesse risorse economiche si possono riconvertire i servizi con coraggio per renderli più efficaci”. Ecco perché la Fiopsd ha scelto di puntare sull’housing first, “un obiettivo alto ma vanno bene anche le situazioni intermedie, l’abitare sociale o altre forme che restituiscano la dignità e l’umanità alle persone”.
Angeli della notte, Firenze
In alto foto dei volontari della Croce Rossa alla stazione di Firenze. Guarda tutte le foto.