Maria Eletta Martini è stata una politica italiana, classe 1922, l’anno di nascita di Pier Paolo Pasolini, di padre Ernesto Balducci e di Enrico Berlinguer. Ci ha lasciati il 29 dicembre scorso, a chiusura dell’Anno europeo del volontariato.
Al mondo del volontariato Maria Eletta ha dedicato moltissimo della sua lunga attività parlamentare (1963-1997), politica e personale. Nel 1984 ha fondato il Centro Nazionale per il Volontariato di Lucca, un laboratorio d’avanguardia per quegli anni, un luogo dove, per primo, si svolse la riflessione ed il confronto sulla legittimazione e sul riconoscimento delle attività delle associazioni e dei volontari. Quella che oggi chiamiamo cittadinanza attiva. E infatti fu anche grazie a lei che nel 1991 nacque la legge quadro 266.
Ed è proprio negli anni ’80 che l’ho incontrata la prima volta, dopo la costituzione del Cnv. Io allora ero presidente di Anpas, il più grande movimento laico del volontariato italiano e Maria Eletta mi introdusse nell’importante circuito culturale e politico del volontariato cattolico nazionale. Forse, quella, è stata una delle pagine più importanti per il movimento.
Maria Eletta avviò un percorso di incontro fra volontariato laico e volontariato cattolico di cui ancora oggi viviamo gli esiti. Era questa la sua grande lungimiranza politica: la capacità di tessere relazioni anche fra diversi ambiti politici, apparentemente molto lontani. Sapeva che per innovare bisognava aprire porte di dialogo e farlo insieme.
Sono contento di essere stato con lei protagonista di quel periodo culturale e politico italiano così fecondo che ci ha visti, insieme con Monsignor Nervo, Luciano Tavazza e molti altri lavorare affinchè il volontariato, rafforzandosi, potesse portare il suo contributo di cambiamento nella società.
Nel 1997 Maria Eletta contribuì in modo determinante anche alla costituzione del Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana lavorando perché si strutturasse come organismo regionale grazie all’impegno ed al protagonismo delle più importanti e rappresentative organizzazioni di volontariato della regione. E nel Cesvot Maria Eletta lavorò moltissimo, come vicepresidente vicario, impostando tanto del lavoro che ancora oggi caratterizza questo ente che presiedo dal novembre del 2006.
Al mondo del volontariato Maria Eletta ha dedicato moltissimo della sua lunga attività parlamentare (1963-1997), politica e personale. Nel 1984 ha fondato il Centro Nazionale per il Volontariato di Lucca, un laboratorio d’avanguardia per quegli anni, un luogo dove, per primo, si svolse la riflessione ed il confronto sulla legittimazione e sul riconoscimento delle attività delle associazioni e dei volontari. Quella che oggi chiamiamo cittadinanza attiva. E infatti fu anche grazie a lei che nel 1991 nacque la legge quadro 266.
Ed è proprio negli anni ’80 che l’ho incontrata la prima volta, dopo la costituzione del Cnv. Io allora ero presidente di Anpas, il più grande movimento laico del volontariato italiano e Maria Eletta mi introdusse nell’importante circuito culturale e politico del volontariato cattolico nazionale. Forse, quella, è stata una delle pagine più importanti per il movimento.
Maria Eletta avviò un percorso di incontro fra volontariato laico e volontariato cattolico di cui ancora oggi viviamo gli esiti. Era questa la sua grande lungimiranza politica: la capacità di tessere relazioni anche fra diversi ambiti politici, apparentemente molto lontani. Sapeva che per innovare bisognava aprire porte di dialogo e farlo insieme.
Sono contento di essere stato con lei protagonista di quel periodo culturale e politico italiano così fecondo che ci ha visti, insieme con Monsignor Nervo, Luciano Tavazza e molti altri lavorare affinchè il volontariato, rafforzandosi, potesse portare il suo contributo di cambiamento nella società.
Nel 1997 Maria Eletta contribuì in modo determinante anche alla costituzione del Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana lavorando perché si strutturasse come organismo regionale grazie all’impegno ed al protagonismo delle più importanti e rappresentative organizzazioni di volontariato della regione. E nel Cesvot Maria Eletta lavorò moltissimo, come vicepresidente vicario, impostando tanto del lavoro che ancora oggi caratterizza questo ente che presiedo dal novembre del 2006.