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Mohamed e la Rete di solidarietà del Quartiere 1: storia di un ritorno

Da Firenze al Burkina Faso: un bell'esempio di cooperazione tra volontariato e istituzioni

La Rete di solidarietà del Quartiere 1 opera dal 1997. È un servizio gratuito gestito da volontari che offre orientamento sui servizi pubblici e sulle tante associazioni di volontariato e realtà del territorio che sono disponibili a offrire un aiuto. È uno strumento di coesione per facilitare i rapporti dei cittadini più bisognosi con le molteplici e spesso scollegate forze che agiscono nel sociale. È una filosofia che incoraggia la cooperazione tra volontariato e istituzioni. La sua finalità più profonda è quella di diffondere la cultura della solidarietà, ponendo l’accento sulla necessità di lavorare tutti insieme su obiettivi comuni e stimolando il senso civico dei cittadini.

Ecco una storia emblematica del nostro lavoro di “rete”: Mohamed, cittadino del Burkina Faso, raggiunge l’Italia circa dieci anni fa a 20 anni e trova lavoro a Milano. Passa il tempo, la crisi economica avanza e Mohamed è disoccupato. Si sposta da una città all’altra svolgendo lavori saltuari che gli permettono di sopravvivere fino a quando ad aprile di quest’anno si presenta alla nostra Rete.

È provato nel corpo e nello spirito ed è solo nell’affrontare una situazione estremamente disagiata che non è più in grado di sopportare. Vorrebbe tornare a casa dai genitori per fare come loro l’agricoltore nel suo paese ma non ha i mezzi necessari per il viaggio di ritorno e ormai non ha più autostima né speranza. I volontari gli trovano un alloggio per la notte, gli prestano un cellulare e gli forniscono indicazioni sulle mense gratuite e indirizzi di associazioni e luoghi presso cui può recarsi durante il giorno e dove può provare a socializzare.

Vengono contattate varie associazioni per trovare gli aiuti necessari a Mohamed, perché, essendo in possesso di permesso di soggiorno illimitato, non può partecipare al progetto Rirva per il rientro volontario assistito. È un giovane orgoglioso, e dopo dieci anni di lontananza vorrebbe tornare portando ai suoi genitori qualcosa di concreto che lo aiuti a intraprendere l’attività di agricoltore. Solo grazie alla sensibilità, alla comprensione e alla cooperazione di alcune associazioni vengono trovati gli ausili.

firenze

Un’associazione che si occupa di progetti agricoli proprio nel Burkina Faso gli offre un asino, un carretto e alcuni attrezzi per l’agricoltura, che gli verranno consegnati una volta tornato in patria. Qui avrà la possibilità di essere assistito nelle sedi locali dell’associazione stessa per il reinserimento nel tessuto sociale ed economico del paese. A fine luglio finalmente Mohamed torna a casa portando con sé la ritrovata speranza di ricominciare.

La cooperazione produce risultati insperati. Questa vicenda dimostra che nel volontariato bisogna sempre superare la tendenza alla chiusura e all’individualismo e aprirsi ad azioni sinergiche e mirate dove operano insieme forze eterogenee ma unite da finalità comuni.



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