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Il tema

Medicina narrativa. I malati si raccontano

Quante storie di donne ho ascoltato dall'inizio del mio volontariato! scrive Fioretta, volontaria del gruppo Donne come prima di Lilt Firenze. Ed è proprio per non perdere quelle storie preziose che la Lilt fiorentina promuove dal 2007 il concorso Le donne si raccontano. Da allora oltre 80 donne hanno partecipato al concorso e inviato i propri racconti di vita e di malattia che oggi Cesvot ha pubblicato nel volume “Le donne si raccontano. Storie di donne che hanno affrontato la malattia oncologica”.

Una raccolta straordinaria. Non solo per l’intensità e la ricchezza delle 84 storie qui narrate ma anche per la varietà dei punti di vista offerti dalle scrittrici: speranze e disillusioni. Ricordi. Di terapie, di incontri, di dolore, amicizie e coraggio.

Questo è un testo straordinario anche perché contribuisce alla produzione letteraria sul tema della medicina narrativa. Una pratica che, negli anni ‘80, fu messa a punto alla Harvard Medical School da Arthur Kleinman e Byron Good, due psichiatri e antropologi che impostarono la distinzione fra malattia in senso biomedico e l’esperienza soggettiva che la persona ha dello star male.

La medicina narrativa, strumento e ponte fra le conoscenze cliniche del medico ed il vissuto del paziente: per comprendere e completare entrambi i punti di vista; per assumere l’importanza del narrarsi ed il valore terapeutico, clinico ed esistenziale dell’ascolto.

L’Azienda sanitaria di Firenze può vantare in questo campo un’esperienza decennale, ha in corso un vero e proprio programma, NAME, appositamente dedicato a questa disciplina. Il loro lavoro coinvolge numerose strutture, dalla cardiologia alla comunicazione, dalla terapia intensiva ai servizi relazioni con il pubblico.

Noi speriamo che il racconto del malato, in prima persona, possa trovare piena cittadinanza nel nostro Sistema sanitario…. e nelle nostre cartelle cliniche.
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