La serata a dir poco torrida di venerdì 2 settembre non ci ha impedito, insieme ad oltre 80 persone, di incontrarci per parlare di un argomento di scottante (e non solo per la temperatura!) attualità: l’accoglienza dei cittadini lucchesi e della Versilia verso i richiedenti asilo provenienti da Lampedusa. Un modo molto elegante di definire una categoria di immigrati che hanno avuto la fortuna e l’ardire di chiedere, anziché lavoro (sarebbero diventati immediatamente clandestini!), asilo politico.
Certo in Libia ultimamente si stava troppo male: i libici trattano con disprezzo gli abitanti della fascia sub-sahariana (Nigeria, Costa D’Avorio, Mali, Ghana, ecc.), per non parlare dei pakistani e degli abitanti del Bangladesh, mentre i rumori della guerra civile stavano avanzando sempre più. E quindi…. via sui gommoni all’avventura, verso Lampedusa, isola che assomiglia sempre di più alla biblica “terra promessa” o all’ “omeriana” isola della pace e della felicità.
Ma anche qui, da noi, le cose non è che vadano molto meglio, non per l’accoglienza che, di solito, è buona e tollerante, ma per quanto riguarda il lavoro e le possibilità di “farsi una vita” che, da sempre, sono negate a quelle popolazioni. Ed allora ecco nascere un po’ dappertutto in Italia, i centri di accoglienza (nella sola provincia di Lucca se ne contano 14 con 150 persone accolte) i cui operatori avevano ed hanno necessità di incontrarsi e di coordinare i loro interventi.
Ed ecco, puntuale come sempre, il Cesvot che organizza una iniziativa dal titolo “Educare all’accoglienza in una terra ospitale” che è un po’ come il cacio sui maccheroni: fare il punto della situazione per essere più efficaci ed efficienti. Per far sì che il volontariato, ancora una volta e come sempre nell’emergenza, possa dare il suo fattivo e determinante contributo.
E l’ha capito bene anche il vescovo di Lucca mons. Castellani che ha portato i suoi saluti e quelli di tutta la diocesi ed ha auspicato che la collaborazione fra Cesvot e Caritas possa continuare in futuro. Per il resto, naturalmente, lungi dal risolvere tutti i problemi (non era certo questo l’obiettivo), ci siamo salutati con maggior consapevolezza di noi e dei nostri rispettivi ruoli, felici di avere, ancora una volta, dato una mano al volontariato ad affrontare situazioni, come quella dei profughi, che sono sì drammatiche ma sanno dare all’uomo l’esatta dimensione di sé e l’immenso valore della solidarietà.
Alessandro Ghionzoli è segretario della Delegazione Cesvot di Lucca.
Certo in Libia ultimamente si stava troppo male: i libici trattano con disprezzo gli abitanti della fascia sub-sahariana (Nigeria, Costa D’Avorio, Mali, Ghana, ecc.), per non parlare dei pakistani e degli abitanti del Bangladesh, mentre i rumori della guerra civile stavano avanzando sempre più. E quindi…. via sui gommoni all’avventura, verso Lampedusa, isola che assomiglia sempre di più alla biblica “terra promessa” o all’ “omeriana” isola della pace e della felicità.
Ma anche qui, da noi, le cose non è che vadano molto meglio, non per l’accoglienza che, di solito, è buona e tollerante, ma per quanto riguarda il lavoro e le possibilità di “farsi una vita” che, da sempre, sono negate a quelle popolazioni. Ed allora ecco nascere un po’ dappertutto in Italia, i centri di accoglienza (nella sola provincia di Lucca se ne contano 14 con 150 persone accolte) i cui operatori avevano ed hanno necessità di incontrarsi e di coordinare i loro interventi.
Ed ecco, puntuale come sempre, il Cesvot che organizza una iniziativa dal titolo “Educare all’accoglienza in una terra ospitale” che è un po’ come il cacio sui maccheroni: fare il punto della situazione per essere più efficaci ed efficienti. Per far sì che il volontariato, ancora una volta e come sempre nell’emergenza, possa dare il suo fattivo e determinante contributo.
E l’ha capito bene anche il vescovo di Lucca mons. Castellani che ha portato i suoi saluti e quelli di tutta la diocesi ed ha auspicato che la collaborazione fra Cesvot e Caritas possa continuare in futuro. Per il resto, naturalmente, lungi dal risolvere tutti i problemi (non era certo questo l’obiettivo), ci siamo salutati con maggior consapevolezza di noi e dei nostri rispettivi ruoli, felici di avere, ancora una volta, dato una mano al volontariato ad affrontare situazioni, come quella dei profughi, che sono sì drammatiche ma sanno dare all’uomo l’esatta dimensione di sé e l’immenso valore della solidarietà.
Alessandro Ghionzoli è segretario della Delegazione Cesvot di Lucca.