Caro maestro Vittorio Taviani,
è stata una grande emozione, per noi, averLa alla giornata di premiazione del Festival/Concorso Raccorti sociali. Piccoli film per grandi idee.
Al cinema Odeon, a Firenze, domenica 20 novembre.
Ho ascoltato le Sue parole, ferme, intense e autorevoli, fin dalla sala stampa. Ha parlato dei cortometraggi finalisti che sarebbero stati proiettati di lì a poco. Lei, li aveva già visti.
Ha detto che l’hanno commossa perché da quei film viene fuori che i nostri giovani “si sentono di vivere in un paese amaro, difficile e doloroso, che va aiutato”.
Questo loro andare al sodo, con poche immagini, “e riuscire a raccontare qualcosa che invece è profondamente vissuto e profondamente importante”.
Questa è già, secondo Lei, una ricerca di linguaggio importantissima, perché altrimenti tutto passa, un po’ come la televisione, sulla superficie delle cose.
Per fare cinema, ha detto, quello che si racconta lo devi raccogliere dall’humus che c’è intorno a te, dalla tua vita individuale e dalla tua vita in mezzo agli altri.
Buone premesse, dunque! I nostri autori e registi possono adesso contare su di un incoraggiamento che vale un tesoro.
Ma non ha rincuorato solo loro. Ha rincuorato anche me e tutti coloro che hanno dimostrato di credere in questo progetto.
Perché, e lo saprà certamente, oggigiorno non sono molte le persone che si innamorano di progetti che avanzano con la “sola” forza delle idee e della passione.
E non sono neanche molte le persone disponibili a “buttare” il loro cuore oltre l’ostacolo.
Ecco, il gruppo che abbiamo messo su e che ha lavorato a questo progetto è un po’ fatto a questa maniera: generoso, appassionato ed un po’ demodè.
D’altra parte non poteva che essere così.
Di quel ragazzo tenero, deciso, educato e disordinato che è l’ideatore e l’anima del concorso un anno fa ebbi a scrivere: “Cosma Ognissanti è un uomo che vive di grandi passioni ed è animato da una tenacia e da una dedizione che sono insolite … di questi tempi (…) Cosma non usa lasciare niente di intentato”. E questo, di lui, è nota di grande pregio.
Grazie, caro maestro, del bel dono che ci ha fatto e … un abbraccio a Carla!
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