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Un anno difficile in particolare per le donne, ma la Casa della donna di Pisa non si è fermata.

La Casa della donna è un’associazione femminista e di promozione sociale, senza scopo di lucro, fondata a Pisa nel 1996 ma attiva nella sede di via Galli Tassi fin dal 1990. È sostenuta dal lavoro volontario delle socie, aperta a tutte le donne senza distinzione di età, orientamento sessuale o religioso, stato sociale o provenienza geografica. Da trent’anni la Casa è spazio di incontro e impegno culturale e politico per i diritti delle donne e il contrasto alla violenza sulle donne, per la valorizzazione e la trasmissione del pensiero femminista, della cultura e della storia delle donne e per favorire la crescita di soggettività femminili autonome attraverso la pratica della relazione tra donne. Alla Casa sono attivi un centro antiviolenza (con casa rifugio), una biblioteca di genere e nove gruppi di lavoro. Tante le attività, dai corsi di formazione agli incontri nelle scuole, dai laboratori alle iniziative che promuovano i diritti e le libertà delle donne, l’educazione alle differenze, la lotta alla violenza sulle donne e alle discriminazioni di genere.

La presidente della Casa della donna di Pisa Carla Pochini ci racconta delle attività che sono state portate avanti in questi mesi, grazie al prezioso lavoro di operatrici e volontarie.

“Nel periodo iniziale della pandemia abbiamo mantenuto aperte le attività del centro antiviolenza e la casa rifugio. Per le donne è stato un anno difficile, abbiamo ricevuto un numero record di telefonate, ben 1.296 da un totale di 409 donne e 312 di loro hanno contattato il Telefono Donna (050 561628 ndr) per la prima volta. Oltre la metà di loro ha chiamato nel post lockdown, con un picco significativo tra giugno e luglio. Per molte, la fine dell’isolamento domestico ha segnato la spinta fondamentale per reagire e trovare la forza di chiedere aiuto dopo gli abusi subiti.

Operatrici e volontarie hanno portato avanti un lavoro incessante, coordinandosi anche in remoto, adeguando le modalità di lavoro alle necessità sanitarie emerse. Tra le tante attività della Casa alcune a malincuore sono state fermate in presenza, come il nostro corso di italiano per donne straniere, occasione importante di relazione e di supporto.

Sono stati mesi impegnativi, lo raccontano i dati che abbiamo condiviso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ma abbiamo resistito con forza insieme alle tante donne che non devono essere lasciate sole.

Abbiamo delle volontarie appassionate, penso anche al grande lavoro delle ragazze del servizio civile, delle difficoltà per molte di non poterci raggiungere fisicamente da un altro comune, ma anche della capacità di adattamento e risposta mostrata.

Un esempio, l’incessante attività del Telefono Donna e dei nostri canali di comunicazione, l’attivazione di campagne di informazione. Per la prima volta quest’anno il primo canale di comunicazione segnalato per chi ha cercato il nostro supporto risulta essere quello di internet e dei mass media, ulteriore effetto delle condizioni della pandemia. Tramite social abbiamo condiviso tante iniziative online, e sempre online, manteniamo il lavoro dei nostri gruppi possibile da svolgere anche in remoto. È ancora tanto il lavoro da fare e speriamo presto di tornare insieme a condividere tutt* lo spazio della Casa”.

Infografica prodotta dalla Casa della Donna di Pisa - Dati 2020(Infografica condivisa dalla Casa della Donna di Pisa in occasione della presentazione dei dati 2020)

Foto e infografica Casa della Donna di Pisa

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