Il Parlamento Europeo ha dichiarato il 2011 l’Anno Europeo del Volontariato. E’ un segno di attenzione che l’Europa ha voluto dare ad un “fenomeno” di grande importanza, tanto che la commissione ha sottolineato alcuni aspetti correlati al mondo del volontariato degni di attenta riflessione. Tra questi l’aspetto economico, legato anche alla creazione di posti di lavoro; l’aspetto sociale, rilevando il valore della partecipazione dei cittadini alla vita delle proprie comunità e alla definizione di specifiche politiche sociali, ed infine quello politico, che riguarda il rafforzamento della democrazia e del concetto di cittadinanza.
Consapevoli però che i termini “volontariato” ed “associazionismo di volontariato” non trovano nella nostra Europa un comune significato, la Delegazione Cesvot di Siena e la Consulta Provinciale del Volontariato hanno ritenuto opportuno organizzare una serie di iniziative tese a valorizzare il volontariato strutturato che caratterizza fortemente e da sempre l’esperienza toscana.
Le iniziative avevano due obiettivi:
- ottenere una rappresentazione puntuale dello stato di salute del volontariato senese, che serve anche come strumento per rafforzare l’efficacia della stessa azione volontaria;
- elaborare un documento che rappresenti il volontariato senese e toscano e che la stessa rappresentazione sia portata in discussione nei consessi europei che si occupano dell’argomento.
Il percorso che ha portato alla redazione del documento è stato volutamente fatto “dal basso” con lo scopo di vedere riconosciuto il ruolo del volontariato organizzato del nostro territorio. Il volontariato della Toscana, con i suoi pregi e le sue peculiarità, è storicamente radicato nella cultura della regione; questa cultura storica caratterizza fortemente l’associazionismo che da sempre ha percepito i bisogni delle comunità (il cosiddetto “radicamento territoriale”) anticipando gli strumenti atti a superare fenomeni di povertà e esclusione sociale, anche prima della costituzione dei moderni sistemi di welfare. In questo senso le organizzazioni di volontariato toscane sono fenomenali antenne del territorio e luoghi di vera democrazia.
Il volontariato toscano è un unicum nel panorama europeo che ha saputo costruire con le amministrazioni pubbliche un sistema di welfare che ha soddisfatto e dato risposte ai bisogni della gente. Questo modello deve essere difeso poiché la visione “mercatista” dell’Unione Europea può indurlo verso derive che lo possono snaturare, magari mettendolo in competizione con il mercato del profit.
Ecco lo scopo principale della presentazione del documento sul volontariato toscano che dovrà rappresentare solo l’inizio di un percorso per arrivare al riconoscimento del nostro volontariato organizzato.
La Regione Toscana ha più volte riaffermato la volontà di mantenere un rapporto privilegiato con il volontariato ma la situazione attuale ci preoccupa fortemente. Noi vogliamo ribadire il valore aggiunto del volontariato e chiediamo che lo stesso sia difeso a tutti i livelli istituzionali.
In questa sfida, che è per tutti e per tutte le associazioni, il Cesvot, rispettoso della propria mission, sarà al fianco del volontariato toscano.
Fabrizio Tofani è presidente della Delegazione Cesvot di Siena
Consapevoli però che i termini “volontariato” ed “associazionismo di volontariato” non trovano nella nostra Europa un comune significato, la Delegazione Cesvot di Siena e la Consulta Provinciale del Volontariato hanno ritenuto opportuno organizzare una serie di iniziative tese a valorizzare il volontariato strutturato che caratterizza fortemente e da sempre l’esperienza toscana.
Le iniziative avevano due obiettivi:
- ottenere una rappresentazione puntuale dello stato di salute del volontariato senese, che serve anche come strumento per rafforzare l’efficacia della stessa azione volontaria;
- elaborare un documento che rappresenti il volontariato senese e toscano e che la stessa rappresentazione sia portata in discussione nei consessi europei che si occupano dell’argomento.
Il percorso che ha portato alla redazione del documento è stato volutamente fatto “dal basso” con lo scopo di vedere riconosciuto il ruolo del volontariato organizzato del nostro territorio. Il volontariato della Toscana, con i suoi pregi e le sue peculiarità, è storicamente radicato nella cultura della regione; questa cultura storica caratterizza fortemente l’associazionismo che da sempre ha percepito i bisogni delle comunità (il cosiddetto “radicamento territoriale”) anticipando gli strumenti atti a superare fenomeni di povertà e esclusione sociale, anche prima della costituzione dei moderni sistemi di welfare. In questo senso le organizzazioni di volontariato toscane sono fenomenali antenne del territorio e luoghi di vera democrazia.
Il volontariato toscano è un unicum nel panorama europeo che ha saputo costruire con le amministrazioni pubbliche un sistema di welfare che ha soddisfatto e dato risposte ai bisogni della gente. Questo modello deve essere difeso poiché la visione “mercatista” dell’Unione Europea può indurlo verso derive che lo possono snaturare, magari mettendolo in competizione con il mercato del profit.
Ecco lo scopo principale della presentazione del documento sul volontariato toscano che dovrà rappresentare solo l’inizio di un percorso per arrivare al riconoscimento del nostro volontariato organizzato.
La Regione Toscana ha più volte riaffermato la volontà di mantenere un rapporto privilegiato con il volontariato ma la situazione attuale ci preoccupa fortemente. Noi vogliamo ribadire il valore aggiunto del volontariato e chiediamo che lo stesso sia difeso a tutti i livelli istituzionali.
In questa sfida, che è per tutti e per tutte le associazioni, il Cesvot, rispettoso della propria mission, sarà al fianco del volontariato toscano.
Fabrizio Tofani è presidente della Delegazione Cesvot di Siena