Al via il progetto “Per i diritti dei cittadini. Una rete a sostegno dei più deboli”. L’iniziativa è nata da un accordo fra Cesvot e Difensore civico regionale lo scorso novembre con l’obiettivo di sviluppare una maggiore collaborazione tra associazioni di volontariato e difensori civici territoriali per ampliare sul territorio la rete di protezione e tutela dei diritti. In particolare per tutti coloro che, versando in condizioni di disagio, hanno maggiori difficoltà a far valere i propri diritti.
Quando abbiamo pensato questo progetto erano appena stati messi in discussione i difensori civici comunali ed è stato per noi immediato immaginarci che tale restrizione avrebbe provocato una riduzione delle tutele dei cittadini “offesi” dalla pubblica amministrazione in caso di ritardi, irregolarità o carenze.
Se pensiamo che le principali materie sulle quali può intervenire il Difensore civico vanno dalla sanità all’assistenza, dalle pensioni all’invalidità, dal diritto allo studio all’uso dei servizi pubblici e riguardano anche la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente e del paesaggio, comprendiamo appieno la portata della recente disposizione ormativa che ha abolito i difensori civici per i Comuni.
Il nostro obiettivo è stato dunque attivare una nuova collaborazione fra associazioni di volontariato e difesa civica toscana; per far questo ci siamo avvalsi del supporto delle Delegazioni territoriali di Cesvot quali nodi fondamentali della rete con il ruolo di offrire ad associazioni e cittadini informazioni ed orientamento.
E le adesioni non si sono fatte attendere: già oggi possiamo contare su un gruppo che conta l’adesione di 63 associazioni di volontariato presenti in tutte le dieci provincie toscane e che prevediamo di implementare ancora visti l’interesse e la disponibilità dimostrate fino ad oggi.
Credo che di questa iniziativa si debbano evidenziare essenzialmente due aspetti: il primo riguarda il ruolo del Centro Servizi. In questo caso Cesvot ha sia sollecitato l’attenzione delle associazioni sulla contrazione delle tutele in atto, sia sostenuto il volontariato a rendere questo intervento un percorso organizzato e sistematico.
Il secondo aspetto da sottolineare è che, per contribuire alla costruzione del welfare del futuro, non si possa che procedere creando sinergie fra soggetti ed enti, non solo al fine di ottimizzare le risorse, ma anche per far sì che il contributo del volontariato sia strutturato e non episodico, progettuale oltre che di servizio.
Come ci hanno fatto notare in occasione del recente convegno svoltosi a Villaggio Solidale “Difesa civica e volontariato insieme per i diritti”, questo progetto può forse ambire a presentarsi a livello nazionale come “buona pratica”.
Quando abbiamo pensato questo progetto erano appena stati messi in discussione i difensori civici comunali ed è stato per noi immediato immaginarci che tale restrizione avrebbe provocato una riduzione delle tutele dei cittadini “offesi” dalla pubblica amministrazione in caso di ritardi, irregolarità o carenze.
Se pensiamo che le principali materie sulle quali può intervenire il Difensore civico vanno dalla sanità all’assistenza, dalle pensioni all’invalidità, dal diritto allo studio all’uso dei servizi pubblici e riguardano anche la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente e del paesaggio, comprendiamo appieno la portata della recente disposizione ormativa che ha abolito i difensori civici per i Comuni.
Il nostro obiettivo è stato dunque attivare una nuova collaborazione fra associazioni di volontariato e difesa civica toscana; per far questo ci siamo avvalsi del supporto delle Delegazioni territoriali di Cesvot quali nodi fondamentali della rete con il ruolo di offrire ad associazioni e cittadini informazioni ed orientamento.
E le adesioni non si sono fatte attendere: già oggi possiamo contare su un gruppo che conta l’adesione di 63 associazioni di volontariato presenti in tutte le dieci provincie toscane e che prevediamo di implementare ancora visti l’interesse e la disponibilità dimostrate fino ad oggi.
Credo che di questa iniziativa si debbano evidenziare essenzialmente due aspetti: il primo riguarda il ruolo del Centro Servizi. In questo caso Cesvot ha sia sollecitato l’attenzione delle associazioni sulla contrazione delle tutele in atto, sia sostenuto il volontariato a rendere questo intervento un percorso organizzato e sistematico.
Il secondo aspetto da sottolineare è che, per contribuire alla costruzione del welfare del futuro, non si possa che procedere creando sinergie fra soggetti ed enti, non solo al fine di ottimizzare le risorse, ma anche per far sì che il contributo del volontariato sia strutturato e non episodico, progettuale oltre che di servizio.
Come ci hanno fatto notare in occasione del recente convegno svoltosi a Villaggio Solidale “Difesa civica e volontariato insieme per i diritti”, questo progetto può forse ambire a presentarsi a livello nazionale come “buona pratica”.