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Firenze, i volontari e l’Unità d’Italia

Un certo orgoglio patriottico era nell’aria: l’idea di indossare magliette bianche, rosse e verdi per una foto ricordo tutti insieme ha scaldato l’atmosfera dell’iniziativa organizzata dalla Delegazione Cesvot di Firenze dal titolo “Firenze, i volontari e l’Unità d’Italia”, svoltasi lo scorso 3 dicembre al Convitto della Calza.

L’occasione per riflettere sul volontariato fra passato, presente e futuro si è infatti trasformata in festa quando, al termine del convegno, i partecipanti hanno accettato di indossare le magliette nei tre colori per formare una vera e propria bandiera vivente.

Ma il convegno ne ha centrato un altro di obiettivo, quello di ricordare la lunga strada percorsa in questi anni dal volontariato del territorio fiorentino, a partire dalla solidarietà “storica” come quella socio-assistenziale fino ad arrivare alle nuove forme di partecipazione di cui è portatore e interprete nella società attuale.

Alessandra Campagnano, membro del Comitato Fiorentino per il Risorgimento, è intervenuta con la relazione “Alle radici del volontariato: dal Risorgimento all’Italia unita”, fornendo elementi storici di grande interesse nella ricostruzione del percorso, fino a concludere con la domanda: e se non ci fossero stati i volontari in questi ultimi due secoli, come sarebbe ora l’Italia? E se non ci fossero ora o in futuro?

Il testimone è passato così ad Andrea Salvini, sociologo dell’Università di Pisa, che ha spiegato come il volontariato risponde alle esigenze di una realtà sociale in continua evoluzione, soffermandosi sulle prospettive che è destinato ad avere. I testimoni chiamati a rappresentare i vari settori quali cultura, sport, socio-sanitario, protezione civile, tutela dei diritti e auto-aiuto, ci hanno dunque fatto capire come la solidarietà si evolve nelle specifiche aree di intervento.

FotoCon tante suggestioni che hanno accompagnato gli interventi: gli angeli del fango in azione nel lontano ’66 durante l’alluvione di Firenze per introdurre la riflessione sull’impegno nell’ambito della protezione civile, o il famoso discorso di Robert Kennedy sul significato del prodotto interno lordo come insufficiente indicatore del benessere sociale e morale di una nazione, per annunciare il confronto sulle nuove forme di volontariato. In questo contesto, aprire il convegno con la leggerezza e l’intensità dell’Inno d’Italia cantato da Roberto Benigni è risultata la scelta migliore.

Guarda lo spot dell’iniziativa “Firenze, i volontari e l’Unità d’Italia”.


Alessandra Turchetti è segretaria della Delegazione Cesvot di Firenze.
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