L’associazione Mondo di Comunità e Famiglia conta in Italia 30 “condomini solidali”. In Toscana il primo condominio solidale è stato inaugurato tredici anni fa da Acf Toscana a Figline Valdarno e altri due sono in costruzione a Pulicciano e a San Martino a Montughi. Per saperne di più abbiamo intervistato il presidente di Acf Toscana Francesco Fabrini ma si tratta, come ci ha chiesto di precisare, di un’intervista realizzata e condivisa con tutta l'associazione.
Come nasce la vostra esperienza?
L’esperienza di Acf Toscana nasce sull’esempio di quella avvenuta 30 anni fa a Milano, quando Bruno ed Enrica Volpi, insieme ad altre famiglie e ad un piccolo gruppo di gesuiti, diedero vita al primo “condominio solidale” a Villapizzone. Come raccontano in un bel video, Bruno ed Enrica hanno cominciato tenendo la porta aperta e accogliendo quanti andavano a trovarli: dalle singole persone in difficoltà, alle famiglie in cerca di un diverso stile di vita, alle situazioni di bisogno segnalate dai servizi sociali. I condomini solidali nascono così: famiglie che si mettono insieme e condividono principalmente tre valori: apertura, accoglienza, condivisione. In Toscana la prima esperienza è stata quella della comunità “Il sogno” a Figline Valdarno. Ma Acf non è solo “condomini solidali”. Prima di arrivare a scegliere di vivere insieme ci sono molti altri modi per provare a sperimentare uno stile di vita che, impostato sulla sobrietà, permetta di sentirsi in cammino insieme ad altre persone in cerca di una “alternativa possibile” (questo il titolo di un libro di Bruno Volpi). Il primo passo è il “gruppo di condivisione” che periodicamente si incontra per parlare dei bisogni e del vissuto di ciascuno. Il passaggio successivo è la “comunità territoriale”, nella quale le famiglie sono legate da un patto di solidarietà reciproca che le porta a condividere anche le risorse economiche. Le “comunità residenziali”, che noi chiamiamo appunto “condomini solidali”, rappresentano un patto ancora più radicale, nel quale si sceglie di condividere la vita e l’abitazione. Questa esperienza può trasformare anche l’organizzazione del lavoro, come è successo in molte delle nostre comunità che hanno dato vita a cooperative ed imprese sociali. Considerando tutti i tipi di esperienze, oggi le famiglie coinvolte in Italia sono circa un centinaio.
Come si vive concretamente in un condominio solidale Acf?
I nostri condomini solidali sono “comunità di famiglie”, fondate sul vicinato solidale e la fiducia reciproca. Le nostre parole chiave sono condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà. La comunità “Il Sogno” nasce a Figline Valdarno nel giugno 2000 dall’incontro di tre famiglie che, conosciuta l’esperienza di Mcf - Mondo di comunità e famiglia (l’associazione nazionale a cui si rifanno le Acf locali), hanno deciso mettersi in gioco in prima persona. Dall’ex canonica intorno alla piccola parrocchia di campagna dedicata a S. Maria a Tartigliese abbiamo ricavato tre appartamenti. Ogni nucleo familiare ha quindi il ‘suo’ appartamento, la sua “sovranità inalienabile” ed è totalmente responsabile di sè e delle proprie scelte. Gli appartamenti condividono alcuni spazi e sono tra loro comunicanti. Siamo famiglie e persone che ricercano uno stile di vita solidale, sobrio, essenziale nei consumi ma anche nelle idee. Non inseguiamo nè l’accumulo nè lo sperpero dei beni, ma cerchiamo di investire sulle relazioni con le persone nel rispetto dell’ambiente. Le comunità familiari sono associazioni di mutuo aiuto, in rete tra loro. Abbiamo una “carta di vita”, nominiamo un presidente con funzioni organizzative che, a sua volta, si confronta con gli altri presidenti…
Per le comunità Acf condividere l’abitare significa anche aprirsi agli altri, offrire accoglienza a persone in difficoltà, praticare forme di economia e agricoltura sociale…
Sì, nel nostro condominio solidale coesistono alcune attività come quelle del gruppo Gas e del progetto “Orto torto” che prevede l’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate. Dal 2008, infatti, abbiamo in affitto un terreno della diocesi di Fiesole che si trova a 600 metri dal nostro condominio. Nel 2010 su quel terreno, in cui pratichiamo l’orticoltura biologica, abbiamo avviato un progetto di inserimento socio-lavorativo in collaborazione con la Asl, i servizisociali del Comune di Figline Valdarno e la Caritas. Inoltre da anni viviamo esperienze di affido e accoglienza residenziali per adulti. Fino ad oggi abbiamo avuto in affido 8 bambini e abbiamo accolto 8 adulti. Abbiamo inoltre adottato due bambine. Infine, oltre ad ospitare gruppi scout e vari corsi diocesani, partecipiamo alle attività della parrocchia, organizziamo ogni estate una vacanza condivisa aperta ad altre famiglie e nel 2010 abbiamo attivato un “conto di solidarietà familiare” per i bisogni delle famiglie in difficoltà economica.
Come nasce la vostra esperienza?
L’esperienza di Acf Toscana nasce sull’esempio di quella avvenuta 30 anni fa a Milano, quando Bruno ed Enrica Volpi, insieme ad altre famiglie e ad un piccolo gruppo di gesuiti, diedero vita al primo “condominio solidale” a Villapizzone. Come raccontano in un bel video, Bruno ed Enrica hanno cominciato tenendo la porta aperta e accogliendo quanti andavano a trovarli: dalle singole persone in difficoltà, alle famiglie in cerca di un diverso stile di vita, alle situazioni di bisogno segnalate dai servizi sociali. I condomini solidali nascono così: famiglie che si mettono insieme e condividono principalmente tre valori: apertura, accoglienza, condivisione. In Toscana la prima esperienza è stata quella della comunità “Il sogno” a Figline Valdarno. Ma Acf non è solo “condomini solidali”. Prima di arrivare a scegliere di vivere insieme ci sono molti altri modi per provare a sperimentare uno stile di vita che, impostato sulla sobrietà, permetta di sentirsi in cammino insieme ad altre persone in cerca di una “alternativa possibile” (questo il titolo di un libro di Bruno Volpi). Il primo passo è il “gruppo di condivisione” che periodicamente si incontra per parlare dei bisogni e del vissuto di ciascuno. Il passaggio successivo è la “comunità territoriale”, nella quale le famiglie sono legate da un patto di solidarietà reciproca che le porta a condividere anche le risorse economiche. Le “comunità residenziali”, che noi chiamiamo appunto “condomini solidali”, rappresentano un patto ancora più radicale, nel quale si sceglie di condividere la vita e l’abitazione. Questa esperienza può trasformare anche l’organizzazione del lavoro, come è successo in molte delle nostre comunità che hanno dato vita a cooperative ed imprese sociali. Considerando tutti i tipi di esperienze, oggi le famiglie coinvolte in Italia sono circa un centinaio.
Come si vive concretamente in un condominio solidale Acf?
I nostri condomini solidali sono “comunità di famiglie”, fondate sul vicinato solidale e la fiducia reciproca. Le nostre parole chiave sono condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà. La comunità “Il Sogno” nasce a Figline Valdarno nel giugno 2000 dall’incontro di tre famiglie che, conosciuta l’esperienza di Mcf - Mondo di comunità e famiglia (l’associazione nazionale a cui si rifanno le Acf locali), hanno deciso mettersi in gioco in prima persona. Dall’ex canonica intorno alla piccola parrocchia di campagna dedicata a S. Maria a Tartigliese abbiamo ricavato tre appartamenti. Ogni nucleo familiare ha quindi il ‘suo’ appartamento, la sua “sovranità inalienabile” ed è totalmente responsabile di sè e delle proprie scelte. Gli appartamenti condividono alcuni spazi e sono tra loro comunicanti. Siamo famiglie e persone che ricercano uno stile di vita solidale, sobrio, essenziale nei consumi ma anche nelle idee. Non inseguiamo nè l’accumulo nè lo sperpero dei beni, ma cerchiamo di investire sulle relazioni con le persone nel rispetto dell’ambiente. Le comunità familiari sono associazioni di mutuo aiuto, in rete tra loro. Abbiamo una “carta di vita”, nominiamo un presidente con funzioni organizzative che, a sua volta, si confronta con gli altri presidenti…
Per le comunità Acf condividere l’abitare significa anche aprirsi agli altri, offrire accoglienza a persone in difficoltà, praticare forme di economia e agricoltura sociale…
Sì, nel nostro condominio solidale coesistono alcune attività come quelle del gruppo Gas e del progetto “Orto torto” che prevede l’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate. Dal 2008, infatti, abbiamo in affitto un terreno della diocesi di Fiesole che si trova a 600 metri dal nostro condominio. Nel 2010 su quel terreno, in cui pratichiamo l’orticoltura biologica, abbiamo avviato un progetto di inserimento socio-lavorativo in collaborazione con la Asl, i servizisociali del Comune di Figline Valdarno e la Caritas. Inoltre da anni viviamo esperienze di affido e accoglienza residenziali per adulti. Fino ad oggi abbiamo avuto in affido 8 bambini e abbiamo accolto 8 adulti. Abbiamo inoltre adottato due bambine. Infine, oltre ad ospitare gruppi scout e vari corsi diocesani, partecipiamo alle attività della parrocchia, organizziamo ogni estate una vacanza condivisa aperta ad altre famiglie e nel 2010 abbiamo attivato un “conto di solidarietà familiare” per i bisogni delle famiglie in difficoltà economica.