Pubblichiamo un intervento di Barbara Bertocci, operatrice del Centro antiviolenza Donne Insieme Valdelsa sull'incontro tenutosi sabato 14 marzo a Colle Val d'Elsa.
“Di genere si può morire: conoscere per capire, per educare e per cambiare” è il titolo del convegno realizzato dal Centro Antiviolenza Donne Insieme Valdelsa lo scorso sabato 14 marzo presso la Biblioteca comunale “Marcello Braccagni” di Colle Val d’Elsa (Si). L'incontro, che aveva lo scopo di avviare una riflessione sugli aspetti politici, culturali e sociali che ruotano intorno agli stereotipi di genere, ha visto una buona partecipazione coinvolgendo persone diverse per generazione e posizioni professionali.
Dopo i saluti dell’assessora Michela Moretti (assessora pari opportunità, Comune di Colle Val d’Elsa), Angelina Gerardi (coordinatrice Commissione Pari Opportunità Val d’Elsa) ha esplicitato la grande collaborazione esistente con il Centro Antiviolenza e ha ripercorso il lavoro svolto sul territorio negli ultimi anni che ha coinvolto gli enti pubblici, le scuole e tutta la cittadinanza.
A seguire un’operatrice del Centro antiviolenza ha spiegato la necessità di aprire il dibattito sugli stereotipi di genere che imperversano in una società in cui esiste un forte retroterra culturale patriarcale. La parte centrale dell’evento è stata curata da Lorella Zanardo, autrice di alcune delle pagine più lette nel nostro paese sulla così detta “questione di genere” e del documentario “Il corpo delle donne”. La scrittrice e blogger ha dialogato con il pubblico sull’oggettivazione del corpo femminile e sul diversificato comportamento dei media rispetto agli uomini ed alle donne.
Nel dibattito stimolato da un’operatrice del Centro Antiviolenza, sono stati smascherati gli stereotipi culturali che, ancora oggi, sostengono, occultandola, la violenza maschile contro le donne. Altro messaggio fondamentale è stato quello di educare al genere fin dalla scuola elementare in modo tale da sviluppare una cultura del benessere basata sulla parità di genere.
Le volontarie del Centro Antiviolenza hanno dichiarato la loro soddisfazione per questo evento che ha regalato ai presenti tanti spunti di riflessione. In questa circostanza è stato possibile rimettersi in gioco sia come donne che come uomini e riflettere su un’insieme di concettualizzazioni che sembrano scontate ma che invece, sono forme stereotipate che spesso rimangono invisibili ai nostri occhi.
L’incontro è stato finanziato dal Cesvot e ha avuto successo grazie anche ai numerosi partner: Centro Pari Opportunità dell’Alta Val d’Elsa; Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Elsa; Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa; Biblioteca Comunale “Marcello Braccagni” di Colle Val d’Elsa; Associazione Nazionale D.i.Re “Donne in rete contro la violenza”; Associazione Amica Donna; Associazione Aurore; Associazione Atelier Vantaggio Donna, Casa delle Donne per non subire violenza e Associazione dei Diritti degli Anziani della Provincia di Siena
“Di genere si può morire: conoscere per capire, per educare e per cambiare” è il titolo del convegno realizzato dal Centro Antiviolenza Donne Insieme Valdelsa lo scorso sabato 14 marzo presso la Biblioteca comunale “Marcello Braccagni” di Colle Val d’Elsa (Si). L'incontro, che aveva lo scopo di avviare una riflessione sugli aspetti politici, culturali e sociali che ruotano intorno agli stereotipi di genere, ha visto una buona partecipazione coinvolgendo persone diverse per generazione e posizioni professionali.
Dopo i saluti dell’assessora Michela Moretti (assessora pari opportunità, Comune di Colle Val d’Elsa), Angelina Gerardi (coordinatrice Commissione Pari Opportunità Val d’Elsa) ha esplicitato la grande collaborazione esistente con il Centro Antiviolenza e ha ripercorso il lavoro svolto sul territorio negli ultimi anni che ha coinvolto gli enti pubblici, le scuole e tutta la cittadinanza.
A seguire un’operatrice del Centro antiviolenza ha spiegato la necessità di aprire il dibattito sugli stereotipi di genere che imperversano in una società in cui esiste un forte retroterra culturale patriarcale. La parte centrale dell’evento è stata curata da Lorella Zanardo, autrice di alcune delle pagine più lette nel nostro paese sulla così detta “questione di genere” e del documentario “Il corpo delle donne”. La scrittrice e blogger ha dialogato con il pubblico sull’oggettivazione del corpo femminile e sul diversificato comportamento dei media rispetto agli uomini ed alle donne.
Nel dibattito stimolato da un’operatrice del Centro Antiviolenza, sono stati smascherati gli stereotipi culturali che, ancora oggi, sostengono, occultandola, la violenza maschile contro le donne. Altro messaggio fondamentale è stato quello di educare al genere fin dalla scuola elementare in modo tale da sviluppare una cultura del benessere basata sulla parità di genere.
Le volontarie del Centro Antiviolenza hanno dichiarato la loro soddisfazione per questo evento che ha regalato ai presenti tanti spunti di riflessione. In questa circostanza è stato possibile rimettersi in gioco sia come donne che come uomini e riflettere su un’insieme di concettualizzazioni che sembrano scontate ma che invece, sono forme stereotipate che spesso rimangono invisibili ai nostri occhi.
L’incontro è stato finanziato dal Cesvot e ha avuto successo grazie anche ai numerosi partner: Centro Pari Opportunità dell’Alta Val d’Elsa; Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Elsa; Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa; Biblioteca Comunale “Marcello Braccagni” di Colle Val d’Elsa; Associazione Nazionale D.i.Re “Donne in rete contro la violenza”; Associazione Amica Donna; Associazione Aurore; Associazione Atelier Vantaggio Donna, Casa delle Donne per non subire violenza e Associazione dei Diritti degli Anziani della Provincia di Siena