Sì, ridere fa bene così bene che oggi giocolieri e clown affiancano medici e operatori sociali. Era il 1971 quando il medico Patch Adams fondava nel West Virginia il Gesundheit! Institute, un “ospedale rurale” dove ai pazienti veniva somministrata, tra le varie terapie, anche la clownterapia. Ma l’anno di nascita della clownterapia è il 1986, quando per la prima volta il clown Michael Christensen entra con il suo naso rosso e la sua arte giocoliera in un ospedale ‘tradizionale’, il New York Central Hospital, e qui crea la Clown Care Unit.
Nel 1992, invece, con il viaggio di Miloud Oukili in Romania i clown ‘invadono’ le strade, le piazze e perfino i sotterranei delle città. Con Miloud Oukili e la Fondazione Parada il cosiddetto circo sociale diventa noto in tutto il mondo, sebbene i suoi natali li debba ad un sacerdote americano di origine irlandese, padre Edward Joseph Flanagan (1886–1948) che in Nebraska nel 1921 cominciò ad utilizzare l’attività circense con fini pedagogici e sociali.
Oggi il circo sociale conta migliaia di artisti professionisti e volontari, centinaia di progetti e associazioni in tutto il mondo, come si può vedere dalla Social Circus Map, una mappa interattiva online realizzata dal Cirque du Soleil che dal 2013 censisce le esperienze di circo sociale nel mondo.
Attraverso l’arte-educazione e strumenti educativi alternativi, il circo sociale ha lo scopo di restituire dignità e benessere a bambini e ragazzi che vivono situazioni di marginalità e abbandono. Come ci spiega Adriano Scarpelli, presidente di Carretera Central, l’associazione senese che dal 2012 promuove in Toscana il Festival del Circo Sociale, è l’America Latina il continente in cui è più forte l’esperienza del circo sociale: in Brasile si contano almeno 22 organizzazioni che hanno coinvolto in attività circensi quasi 10mila ragazzi “di strada”.
Per chi volesse saperne di più, dal 26 al 28 giugno si svolgerà a Poggibonsi e San Gimignano una nuova edizione del Festival del Circo Sociale: tre giorni di incontri, parate e spettacoli per grandi e piccini.
In Italia si contano almeno 25 esperienze di circo sociale, tra le più note il Circo Corsaro di Scampia (vedi il ‘registro’ realizzato da AltroCirco) e 30 di clownterapia e clown ospedalieri, molte delle quali raccolte in 4 federazioni: Ridere per Vivere, Federazione Nazionale Clown Dottori, Nasi Rossi d’Abruzzo, Vip-Viviamo in positivo.
E proprio a Firenze è nata la prima esperienza di clown dottori. L’ospedale pediatrico Meyer è stato, infatti, il primo ad introdurre nel 1995 i clown in corsia e oggi con Soccorso Clown operano al suo interno una trentina di clown ospedalieri. E sempre a Firenze si sono tenuti recentemente due importanti appuntamenti: lo scorso ottobre si è svolta la prima conferenza internazionale sui clown in pediatria, a cui ha partecipato anche Michael Christensen, che nel 1995 spedì a Firenze come suo “emissario” il dott. Bobo, ovvero Vladimir Olshansky, oggi direttore artistico di Soccorso Clown.
Lo scorso marzo, invece, l’associazione Giocolieri e dintorni ha organizzato il convegno internazionale “Circo sociale: un’altra risorsa” che ha fatto il punto sulle teorie e le pratiche delle arti circensi al servizio del sociale. Nel 2014 l’associazione ha attivato il progetto AltroCirco, all’interno del quale sono stati elaborati un Codice deontologico e un Manifesto del Circo Sociale.
Ad entrambi gli incontri hanno partecipato molte realtà italiane e toscane, come Giullari senza frontiere (leggi l’intervista a Stefano Guarino Grimaldi), l’associazione Circo Libera tutti che ha sede a Viareggio, Montelupo Fiorentino e Certaldo e poi Vip Firenze che nasce nel 2003 come associazione di Vip Italia, federazione che oggi conta più di 50 sedi in tutta Italia e oltre 4000 clown volontari (ascolta l'intervista a Federica Bustreo, presidente di Vip Firenze).
A Pisa, invece, abbiamo l’associazione Ridolina che opera all’interno dell’Ospedale Santa Chiara: da 15 anni accompagna i bambini a fare i prelievi, in sala operatoria, nelle sale post-trapianto, sostiene i familiari in sala d’attesa. Proprio in questi giorni, grazie ad un corso di formazione, entreranno a far parte dell’associazione 16 nuovi volontari per la gioia di tanti piccoli pazienti.
Video di Soccorso Clown in cui Vladimir Olshansky racconta una storia vera.