Csvnet significa Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato ed è l'ente di riferimento e di rappresentanza dei 78 Centri di Italia.
Marco Granelli è da anni il presidente, milanese, poche parole, grande lavoratore.
Nella primavera scorsa ha convocato gli operatori che all'interno dei Centri si occupano di comunicazione e ha chiesto loro un aiuto. Provare ad immaginare una campagna pubblicitaria per promuovere il sistema dei Centri di Servizio. Due le raccomandazioni, far emergere la mole di lavoro svolto dai Centri ma anche il loro legame con il volontariato sia sotto il profilo del servizio offerto che come enti che dal volontariato sono pensati e gestiti.
Difficilissimo perché in pubblicità la prima regola è che il contenuto della comunicazione sia semplicissimo ed i Centri tutto sono tranne che una realtà “semplicemente” raccontabile. Figuriamoci il loro ente di rappresentanza!
La sfida mi è piaciuta. Da anni penso che Csvnet lavori approfonditamente e bene all'interno del “sistema” volontariato ma che abbia, suo malgrado, trascurato di raccontarsi “fuori”, a coloro che Andrea Volterrani chiama “gli esclusi”, quelli che del volontariato e delle sue articolazioni di servizio e di rappresentanza non conoscono niente.
Bene, si parte, ma da dove? Soldi quasi niente, in questo i “volontari” sono sorprendenti. Hanno una buona sensibilità per comprendere la forza e l'utilità della comunicazione ma la considerano sempre una spesa evitabile.
Cerco i migliori “amici” di Cesvot, professionisti affermati e chiedo loro se accettano. Mi gioco subito la carta più difficile. E' Daniela Morozzi, attrice, fiorentina, travolgente, intelligente, colta, sensibile. Ci provo ed è, da subito, più entusiasta di me. Ci vuole allora chi ha fiuto pubblicitario. E' Bruno Lo Cicero, lo incontro, mi guarda, ride, mi manda… ed è pronto a partire.
Allora il gruppo si compone e nasce un progetto… che poi verrà rivisto più volte.
Finalmente approdiamo in uno studio di registrazione, a Roma. Con Daniela ci sono tutte le competenze necessaria per girare un film. C'è il regista-montatore-attore Flavio Parenti, l'operatore Claudio Nannuzzi, il direttore della fotografia Armando Barberi, il microfonista Stefano Tuderi, la truccatrice Alessandra Giacci.
E c'è una persona che sarà difficile perdere per strada, è bravissima, non fallisce un colpo, è la nostra direttrice di produzione e di organizzazione, si chiama Emanuela Mencacci.
Si gira e pochi giorni dopo è pronto lo spot video “C'è ancora molto da fare”. Grazie all'Agenzia Migliorati nasce anche la declinazione stampa che potete vedere allegata a questo articolo e poi, subito dopo, nasce anche quella radio. Bellissima anche perché abbiamo le musiche originali di un grande jazzista che le ha composte per noi, Stefano Cocco Cantini.
Grazie ragazzi, è stata un'esperienza bellissima!
Marco Granelli è da anni il presidente, milanese, poche parole, grande lavoratore.
Nella primavera scorsa ha convocato gli operatori che all'interno dei Centri si occupano di comunicazione e ha chiesto loro un aiuto. Provare ad immaginare una campagna pubblicitaria per promuovere il sistema dei Centri di Servizio. Due le raccomandazioni, far emergere la mole di lavoro svolto dai Centri ma anche il loro legame con il volontariato sia sotto il profilo del servizio offerto che come enti che dal volontariato sono pensati e gestiti.
Difficilissimo perché in pubblicità la prima regola è che il contenuto della comunicazione sia semplicissimo ed i Centri tutto sono tranne che una realtà “semplicemente” raccontabile. Figuriamoci il loro ente di rappresentanza!
La sfida mi è piaciuta. Da anni penso che Csvnet lavori approfonditamente e bene all'interno del “sistema” volontariato ma che abbia, suo malgrado, trascurato di raccontarsi “fuori”, a coloro che Andrea Volterrani chiama “gli esclusi”, quelli che del volontariato e delle sue articolazioni di servizio e di rappresentanza non conoscono niente.
Bene, si parte, ma da dove? Soldi quasi niente, in questo i “volontari” sono sorprendenti. Hanno una buona sensibilità per comprendere la forza e l'utilità della comunicazione ma la considerano sempre una spesa evitabile.
Cerco i migliori “amici” di Cesvot, professionisti affermati e chiedo loro se accettano. Mi gioco subito la carta più difficile. E' Daniela Morozzi, attrice, fiorentina, travolgente, intelligente, colta, sensibile. Ci provo ed è, da subito, più entusiasta di me. Ci vuole allora chi ha fiuto pubblicitario. E' Bruno Lo Cicero, lo incontro, mi guarda, ride, mi manda… ed è pronto a partire.
Allora il gruppo si compone e nasce un progetto… che poi verrà rivisto più volte.
Finalmente approdiamo in uno studio di registrazione, a Roma. Con Daniela ci sono tutte le competenze necessaria per girare un film. C'è il regista-montatore-attore Flavio Parenti, l'operatore Claudio Nannuzzi, il direttore della fotografia Armando Barberi, il microfonista Stefano Tuderi, la truccatrice Alessandra Giacci.
E c'è una persona che sarà difficile perdere per strada, è bravissima, non fallisce un colpo, è la nostra direttrice di produzione e di organizzazione, si chiama Emanuela Mencacci.
Si gira e pochi giorni dopo è pronto lo spot video “C'è ancora molto da fare”. Grazie all'Agenzia Migliorati nasce anche la declinazione stampa che potete vedere allegata a questo articolo e poi, subito dopo, nasce anche quella radio. Bellissima anche perché abbiamo le musiche originali di un grande jazzista che le ha composte per noi, Stefano Cocco Cantini.
Grazie ragazzi, è stata un'esperienza bellissima!