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Casa San Francesco: perché il carcere non sia una necessità

Inaugurata l'opera diocesana di accoglienza gestita dal Gruppo Volontari Carcere di Lucca

Il 20 giugno 2013 si è tenuta la festa d’inaugurazione della Casa San Francesco, opera diocesana di accoglienza per detenuti ed ex-detenuti, che da alcuni mesi si è trasferita a San Pietro a Vico presso un edificio opportunamente ristrutturato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Già la scelta del giorno non è stata casuale: era il 21 giugno 1991 quando l’Arcivescovo di Lucca Mons. Giuliano Agresti benediceva e inaugurava ufficialmente quella che per oltre venti anni sarebbe stata la sede della casa di accoglienza, in Piazza San Francesco, nonché luogo di ospitalità per tanta umanità sofferente e migrante, coacervo di iniziative, storie, incontri, idee e progetti.

Il tempo è stato finalmente dalla nostra parte e questo ha facilitato certamente la partecipazione, di oltre 200 tra volontari, simpatizzanti, amici, autorità e cittadini che hanno voluto non far mancare la loro presenza e il loro entusiasmo. Sulle note della Merciful Band, un gruppo di giovani che ha costituito una banda all’interno della Misericordia di Borgo a Mozzano, Agnese Garibaldi, presidente onoraria dell’associazione Gruppo Volontari Carcere, che da sempre gestisce la struttura, ha tagliato il nastro inaugurando ufficialmente la nuova sede.

All’interno, nell’ampio salone che la casa ci offre Pier Giorgio Licheri, attuale presidente, ha dato la parola alle autorità convenute, per un breve saluto e per questo momento di festa veramente quasi nessuno ha fatto mancare il proprio augurio; alcuni hanno anche voluto ricordare Don Beppe Giordano, che non è più tra noi, ma che tanto si è impegnato a fianco dei carcerati negli ultimi anni del suo servizio ed ha accompagnato il trasferimento della casa di accoglienza sul suo territorio.

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Dopo questo bel momento inaugurale ed augurale al tempo stesso, ancora i musicisti hanno accompagnato la serata, fino a quando, verso le 20, tutti i partecipanti sono stati invitati al rinfresco preparato da amici, volontari e soprattutto dagli ospiti della casa.

E’ stato questo forse il momento più bello, come spesso accade, di fronte a tante leccornie, lo scambio di emozioni, chiacchiere, esperienze, senza più distinzione di posizione o ceto sociale, l’amministratore al tavolo con chi ha vissuto l’esperienza detentiva, piuttosto che il volontario, tutti uniti alla stessa mensa e, ce lo auguriamo, con la medesima finalità: da un lato rendere il carcere attuale più abitabile e dignitoso, come richiesto dal dettato costituzionale, dall’altro lavorare nel mondo affinché si possa camminare verso una sempre più ampia liberazione dalla necessità del carcere che dovrebbe diventare, come proprio in questi giorni ha affermato il Ministro della Giustizia, l’extrema ratio.

Chiunque fosse interessato ad incontrarci può contattarci al n. 349 1067623, scriverci una email a gruppovolontaricarcere@gmail.com o visitare la nostra pagina Facebook.

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