Hongyu (Giada) Lin è arrivata in Italia nel 1991. Laureata in chimica, ha lavorato come interprete e mediatrice culturale. Nominata nel 2008 assessora ai rapporti con la comunità cinese del Comune di Campi Bisenzio, è la prima cittadina cinese a sedere in una giunta comunale. A distanza di quasi 5 anni le abbiamo chiesto di ripercorrere con noi questa esperienza.
Prima cittadina di origine cinese ad essere assessora in Italia. Come nasce questa scelta?
All’inizio ero piuttosto scettica ma poi ho deciso di accettare perché mi sono resa conto che il mio ingresso in Giunta faceva parte di un progetto coerente. Il Comune di Campi Bisenzio, infatti, già da 20 anni lavorava sul tema dell'immigrazione e in particolare con gli immigrati cinesi che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ‘90 rappresentarono una sorta di “emergenza”. La mia nomina era un segnale politico forte di uguaglianza dei diritti e dei doveri degli immigrati. Ho quindi accettato con entusiasmo mettendomi a disposizione per rafforzare il dialogo tra la comunità cinese e le istituzioni e per dimostrare alla comunità cinese che, non solo è possibile partecipare alla vita istituzionale del paese che ci ha ospitati, ma che questa partecipazione è indispensabile per dare un futuro migliore a tutta la nostra società.
Che bilancio fa oggi di questo suo impegno?
Oggi per 3100 cittadini cinesi Campi Bisenzio è una città dove si può vivere e lavorare serenamente. Viviamo sparsi su tutto il territorio e non in un ‘ghetto’. Abbiamo oltre 700 studenti di origine cinese, la maggior parte di seconda generazione. Sono italiani nella cultura, nei gusti, nell’educazione e, come mia figlia, hanno semmai problemi di integrazione con la cultura cinese che non sentono come propria. Così, come Comune, abbiamo pensato di finanziare non solo corsi di lingua italiana ma anche di lingua cinese. Il 13 febbraio 2013 è partito il primo corso di lingua e cultura cinese all’interno di una scuola pubblica, l’Istituto comprensivo di San Donnino. Insieme alla Pubblica Assistenza e tramite lo sportello di accoglienza Nuove Radici questa scuola sta sperimentando un nuovo processo interculturale. Nelle prime classi della scuola primaria e secondaria è stato inserito, in orario scolastico, un corso di cinese che ha la medesima dignità di un’altra materia. Un’esperienza che auspichiamo sia attivata in altre scuole, anche superiori, come già avviene in alcuni istituti milanesi dove il cinese fa media in pagella, come l’inglese e il tedesco. Ma le difficoltà non mancano. Fare politica interculturale, attivare relazioni è una sfida non facile.
Tra le iniziative del Comune per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri, che ricordiamo sono oltre 7mila, il Forum dei Nuovi Cittadini. Di cosa si tratta?
Si tratta di un’iniziativa recente, il primo Forum infatti verrà eletto entro la metà del 2013. Costituirà un punto di riferimento importante per l'esercizio dei diritti da parte dei cittadini di origine non italiana, almeno fino a quando non verrà loro riconosciuto il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative locali, diritto che la Convenzione Europea di Strasburgo prevede dopo cinque anni di residenza. Il Forum, che sarà composto da 11 persone, e si attiverà per informare il Sindaco e gli altri organi di istanze e particolari situazioni sul territorio, esprimerà pareri e farà proposte su questioni politiche, legali e amministrative riguardanti i cittadini stranieri.
La comunità cinese viene spesso percepita come una comunità chiusa. Quanto c’è di vero in questa percezione?
La comunità cinese non è così chiusa come spesso viene percepita. E vi faccio qualche esempio. Dopo il terremoto dell’Aquila tanti cittadini cinesi di Campi mi hanno chiamata e hanno subito cominciato a raccogliere fondi. Dopo 7 giorni, coinvolgendo 700 famiglie cinesi, abbiamo raccolto 24.500 euro. Nel 2010 un giovane imprenditore di origine cinese è, invece, andato nel deserto algerino per aiutare il popolo Saharawi. Negli ultimi 3 anni alcuni imprenditori cinesi hanno sponsorizzato “Luglio Bambino”, un’iniziativa culturale del nostro comune. Credo che la mia nomina abbia contribuito ad una maggiore partecipazione della comunità cinese alla vita del territorio. Abbiamo organizzato incontri con i genitori e le donne cinesi per sentire la loro difficoltà e richieste, abbiamo incontrato l’ambasciatore e il console generale cinese in Italia. E poi dal 2008, in collaborazione con l’associazione cinese del territorio, organizziamo il Capodanno cinese invitando grandi artisti cinesi. Insomma abbiamo fatto tanto ma c’è ancora molto da fare. Il lavoro con le associazioni sarà fondamentale per promuovere l’integrazione e la partecipazione dei cittadini cinesi, e non solo, alla vita della città.
Volontarie delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli