Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni sempre più frequenti fin dalle scuole materne, con conseguenze fisiche e psicologiche per chi li subisce. Recentemente la stampa ha dato evidenza ai risultati di una recente indagine di Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza per conto di “Una Vita da Social”, organizzata dalla Polizia postale in collaborazione con il Miur e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, in cui emerge che “i casi di bullismo sono in crescita rispetto allo scorso anno: 354 casi nel 2017”.
Analizzando la fascia di età tra i 14 e i 18 anni questa ricerca evidenza un incremento del 40% dei casi di bullismo rispetto al 2016 e un incremento del 30% delle vittime di cyberbullismo. La depressione, le crisi di pianto, l'autolesionismo fino a ipotizzare il suicidio sono le principali conseguenze.
Amnesty International considera il bullismo “una violazione dei diritti umani poiché lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione”. Bullismo, cyberbullismo, baby gang chiamano in causa il sistema educativo, il ruolo dei genitori e sempre più c’è la tendenza a vedere nel volontariato e nei suoi valori un ‘antidoto’ al bullismo e all’emarginazione.
Tanti sono i progetti e le iniziative di sensibilizzazione promosse da associazioni ed enti del terzo settore. A livello nazionale se ne citano alcuni: il progetto #Giococonilbullo sostenuto dalla Fondazione con il Sud, promosso dall’associazione La linea della Palma, in partenariato con Arci Sicilia, Cirpe, Aeffe, Assoprivider, Factory, con il coinvolgimento di tre scuole di Palermo; il progetto + volontari – bulli, finanziato dal Ministero della Gioventù, promosso da Avis nazionale, in collaborazione con Teatro Sociale-Associazione CinemaTeatroLux di Pisa.
In Toscana le istituzioni regionali e locali sono molto attente a questo fenomeno: ricordiamo nel 2016 il progetto promosso da Radio Toscana #Fermailbullismo, patrocinato dal consiglio dei Ministri, Regione Toscana e Comune di Firenze. Inoltre è stato istituito dall’Ufficio Scolastico Regionale l'Osservatorio sul bullismo, in collaborazione con l’Istituto degli innocenti di Firenze, per monitorare le buone pratiche, fornire un sostegno alle vittime e supportare le attività promosse dalle scuole.
Spesso i progetti messi in atto sul territorio sono il frutto di una collaborazione tra istituzione e terzo settore. Secondo la banca dati di Cesvot, sono oltre 500 le associazioni di volontariato e di promozione sociale impegnate nel settore del ‘sociale’ e della ‘tutela e promozione dei diritti’ che svolgono attività a favore dei ‘giovani e minori’. Tra i progetti se ne citano alcuni: il progetto “Da Giove e Giunone a Barbie e Ken” del Comune di Firenze e Arcilesbica dedicato al bullismo omofobico e alle discriminazioni di genere; il progetto “Non solo bulli” promosso dall'associazione Il Sestante Solidarietà di Livorno che vuole promuovere un percorso di cittadinanza e di partecipazione sociale nelle scuole.
Tra le giornate di sensibilizzazione si segnalano quella del Cif di Lucca, “Stop bull. Giornata di sensibilizzazione al contrasto del bullismo”, del 2016 e quella organizzata da Pamat - Associazione Toscana prevenzione abuso ai minori su "I giovani l’era digitale privacy, grooming, cyberbyullismo e texting aspetti giuridici e psicoeducativi” del 2014: entrambi i progetti sono stati presentati e finanziati col bando Cesvot “Sviluppo e promozione territoriale del volontariato”.
Sono tutte buone pratiche che – se pur diverse tra loro nella metodologia – hanno in comune far emergere il fenomeno, fornire un orientamento e dar voce alle vittime che subiscono atti di violenza.
Nella foto di Federico Barattini il Laboratorio di intercultura organizzato da Arci Lucca presso la scuola media Buonarroti di Ponte a Moriano (2005). Guarda tutto l'album su Flickr.