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I dati del Rapporto Caritas 2016

Il Rapporto Caritas 2016 su povertà ed esclusione sociale “Vasi Comunicanti”, presentato il 17 ottobre, ci restituisce un’immagine decisamente cambiata rispetto alla povertà in Italia negli ultimi anni.

Accanto alle fonti della statistica pubblica il rapporto dedica ampio spazio ai dati raccolti presso i Centri di Ascolto promossi dalle Caritas diocesane o collegati con esse (i dati sono stati raccolti presso 1.649 Centri si Ascolto, presenti in 173 diocesi).

Quest’anno il tema della povertà in Italia è stato presentato offrendo uno una visione e una prospettiva più ampie. Infatti,  al fine di favorire una maggiore consapevolezza dei processi migratori in atto e le interconnessioni con la povertà in Italia, sono stati sviluppati punti di taglio internazionale, prodotti anche da altri organismi e Caritas europee.

Per quanto riguarda l’Italia, secondo i dati Istatvivono in uno stato di povertà 1 milione 582 mila famiglie, un totale di quasi 4,6 milioni di individui. Tra essi, nel corso del 2015, 190.465 persone sono transitate dai Centri di Ascolto della Caritas. Come nel passato, il peso degli stranieri continua a essere maggioritario (57,2%) tranne che al Sud, dove, la percentuale di italiani è pari al 66,6%.

Rispetto al genere, per la prima volta, nel Rapporto, risulta esserci una sostanziale parità di presenze tra uomini (49,9%) e donne (50,1%), a fronte di una tradizionale maggioranza di donne. Ma, il dato più evidente è quello riguarda l’età delle persone che vivono in povertà assoluta. L’incidenza più alta si registra proprio tra i minorenni; al contrario gli anziani, cioè quelli che hanno compiuto il 65° anno di età, diversamente da quanto accadeva in passato, subiscono un disagio più contenuto. 

Tra le misure per contrastare la povertà, in Toscana, recentemente, la Regione ha finanziato ‘Spesa per tutti’, un progetto da 150 mila euro attraverso il quale Coop, Esselunga e Conad cedono a prezzi di favore migliaia di tonnellate di legumi, olio e tonno al Banco Alimentare, che a sua volta le distribuirà alla Caritas per le famiglie indigenti che si rivolgono alle mense e ai centri d’ascolto sul territorio regionale.

La situazione resta difficile anche nelle cittadine più piccole, ove il quadro delineato da Caritas nel Rapporto nazionale, trova un buon riscontro. In un articolo del 28 ottobre de La Nazione (a firma di Rossella Conte), Sirio Orselli, presidente dell’associazione Germoglio - associazione umanitaria viareggina impegnata ad aiutare chi si trova in difficoltà temporanea sia per i generi alimentari sia per l'abbigliamento - dichiara che il 95% degli assistiti sono viareggini. Tanti sono giovani alla ricerca di un primo lavoro e sommersi di debiti; o adulti, per la maggior parte sui 50 anni, che la crisi ha precipitato nell'indigenza.

L’ultimo profilo regionale sociale 2015, ci rivela che in Toscana sono 84mila le famiglie che hanno una spesa media per consumi al di sotto della soglia di povertà relativa. Le famiglie toscane in condizione di povertà assoluta sono aumentate rispetto al 2008 dall’1,6% al 3,3%: un universo di circa 54mila nuclei familiari e 139mila persone che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per uno standard di vita minimo. 

[Foto: Aurora Onlus Firenze, Federico Barattini per Cesvot]

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